VERTICE DI STRASBURGO – Il presidente del Consiglio italiano stamane siederà al tavolo dei grandi insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel e Nicholas Sarkozy a Strasburgo, con l’obiettivo di dare il proprio contributo alla risoluzione di una crisi che non è solo della Grecia o dell’Italia, ma che rischia bensì di espandersi a macchia d’olio in tutto il Vecchio Continente. Spread italiani sempre più su, euro in perenne flessione, la Grecia che rischia di dover rinunciare alla moneta comunitaria, Francia e Germania che non trovano un accordo sul ruolo della Bce, Spagna di nuovo sotto pressione, un’asta di titoli di Stato tedeschi disastrosa e una Francia sempre più sotto minaccia dell’agenzia di rating Fitch che avverte sul pericolo di perdere la tripla A se la situazione dovesse aggravarsi. “O ne usciremo insieme oppure ognuno di noi morirà dalla sua parte” ha detto Nicholas Sarkozy.
Quindi dal vertice trilaterale di oggi dovranno uscire risposte concrete e immediate per affrontare la crisi e Mario Monti intende porsi come mediatore tra le due grandi potenze europee, da una parte salvaguardando l’attuale statuto della Bce, come richiesto dalla Germania, dall’altra mettendo sul tavolo di lavoro l’introduzione degli eurobond: infatto l’inquilino dell’Eliseo vorrebbe la Bce impegnata in massicci acquisti di bond. La posizione del professore della Bocconi, stimatissimo in ambito europeo, è centrale rispetto alle due visioni: ritiene che l’ordinamento dell’istituto di Francoforte non debba essere modificato, ma d’altro canto è convinto che gli eurobond siano utili alla solidità dell’Ue. Ma il neopremier ed economista italiano sa bene che non sarà facile e di breve durata la modifica dei trattati e la crisi non può aspettare. Inoltre Monti dovrà rassicurare i partner europei sugli impegni presi dal predecessore Silvio Berlusconi, mettendo i conti in ordine e riducendo l’enorme debito pubblico. Ma senza una risposta comune dell’Eurozona la crisi sarà sempre incombente e l’Europa rischia di disintegrarsi pezzo dopo pezzo. E Francia e Germania non ne usciranno immuni.
Luigi Ciamburro