YEMEN – Dopo 33 anni di potere indiscusso il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, ha firmato a Riad le proprie dimissioni in cambio dell’immunità: manterrà la carica formalmente per i prossimi tre mesi trasferendo ogni potere al suo vice, Abd Rabbo Mansour Hadi, il quale dovrà costituire un governo d’intesa con le opposizioni e indire nuove elezioni presidenziali entro la fine di gennaio prossimo. L’accordo per certi versi storico è stato firmato in diretta televisiva alla presenza del re saudita Abdullah e dell’inviato delle Nazioni Unite nello Yemen Jamal bin Omar, con il patrocinio dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, formato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar, Bahrein e Oman. Ali Saleh ha chiesto al Consiglio arabo di “continuare a sostenere e controllare” il piano di transizione”, ma secondo Ban Ki-moon il premier uscente dovrebbe recarsi sin da subito negli Usa per accertamenti medici.
Nella giornata di ieri si sono verificati ancora scontri nella capitale Sanaa dove i manifestanti chiedono che il dittatore venga processato per crimini contro l’umanità commessi negli ultimi dieci mesi, arco di tempo in cui sarebbero morte almeno 1.480 persone. Dopo la primavera araba Ali Saleh è il quarto presidente a dover abbandonare il potere dopo il tunisino Ben Ali, l’egiziano Mubarak e il libico Gheddafi. Il nuovo accordo yemenita ha conquistato anche i complimenti del presidente americano Barack Obama: “È un importante passo avanti per la gente dello Yemen, che merita l’opportunità di decidere il proprio futuro”.
Luigi Ciamburro