VERTICE DI STRASBURGO – Nella sua prima missione europea Mario Monti non sfigura dinanzi agli occhi dell’Unione europea, conferma che l’Italia “farà i compiti a casa” rispettando gli impegni presi dal precedente governo Berlusconi ma, allo stesso tempo, sottolinea come un risanamento di bilancio entro il 2013 andrebbe vanificato senza un livello adeguato di crescita e la crescita è impossibile con un eccessivo rigore. Il consolidamento delle finanze pubbliche dovrà essere “sostenibile” e la ricetta anti-crisi sarà basata sul ritocco delle pensioni, del mondo del lavoro e agevolando le liberalizzazioni, le privatizzazioni e la vendita di immobili statali. Al termine del discorso il professore ottiene i complimenti e la fiducia di Angela Merkel e Nicholas Sarkozy che vengono invitati a Roma per seguire da vicino i lavori in corso nel ‘cantiere Monti’ e continuare a discutere su come uscire dalla recessione. Sul piano europeo una soluzione è ancora difficile a trovarsi a causa dei veti incrociati di Francia e Germania: Monti si è schierato con la Merkel nella difesa dell’attuale statuto della Banca centrale europea, ha dato ragione a Sarkozy, invece, sugli eurobond e nel consentire un maggior acquisto di titoli di Stato in difficoltà. Un tentativo di mediazione che rinnoverà nel prossimo vertice trilaterale a Roma.
Sul fronte prettamente italiano quest’oggi, nel Consiglio dei ministri, Mario Monti illustrerà le prime misure che intende apportare per riconquistare la fiducia dei mercati: il ritorno dell’Ici, l’aumento dell’Iva, una piccola patrimoniale, la rivalutazione delle rendite catastali, un sistema antievasione consistente in un tetto più basso all’utilizzo del contante. Un compito che il docente della Bocconi ha affrontato di petto: appena tornato a Roma dal vertice di Strasburgo è passato per Palazzo Chigi e poi si è messo subito al lavoro a Palazzo Giustiniani. E stamane, tra un impegno e l’altro, incontrerà anche il vicepresidente della Commissione Europea e commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, giunto ieri nella capitale.
Luigi Ciamburro