Crisi in Egitto: l’esercito nomina Ganzouri premier, piazza Tahrir invoca el Baradei

 

CRISI IN EGITTO – La tregua tra forze dell’ordine e manifestanti ha retto anche per il secondo giorno, la tensione in Egitto non accenna a stemperarsi e decine di migliaia di persone sono ancora radunate in piazza Tahrir e dinanzi al ministero dell?interno. I giovani della rivoluzione non accettano la nomina del nuovo presidente Kamal el Ganzouri che, nonostante sia fuori dai giochi politici da undici anni, è ritenuto un personaggio politico troppo vicino all’ex regime di Hosni Mubarak. I dimostranti hanno ribadito il loro no all’uomo designato dal Consiglio superiore delle forze armate dopo le dimissioni di  Essam Sharaf. Da Washinghton giunge la sollecitazione di un passaggio dei poteri a un governo civile, ma lo stesso Ganzouri afferma che il nuovo governo non si costituirà prima di lunedì e che sarà aperto alle proposte dei giovani della rivoluzione che però non accennano a lasciare piazza Tahrir. Molti di loro hanno improvvisato una conferenza stampa e annunciato l’ascesa al governo di Mohamed el Baradei, ex segretario dell’agenzia Onu per l’energia atomica e Nobel per la Pace, che nei giorni scorsi aveva dato la sua disponibilità a guidare un esecutivo d’emergenza in vista delle elezioni presidenziali del prossimo mese di giugno. Ma la giunta militare ha preferito una sorta di ritorno al passato e la rivolta rischia di scoppiare nuovamente alla viglia delle elezioni legislative di lunedì prossimo.

 

L.C.