FRANCIA – Questo sabato, all’occasione di una riunione con le altre sfere dell’UMP (Unione per un Movimento Popolare) il primo ministro francese, François Fillon, si è opposto «con tutte le sue forze» al diritto di voto agli stranieri. La controversia è stata rilanciata mercoledì scorso dal Presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, il quale ha giudicato «pericolosa» una proposta di legge avanzata dalla sinistra senatoriale sul diritto di voto alle elezioni amministrative degli stranieri provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea. Eppure, nel 2001 e nel 2005, lo stesso Sarkozy aveva appoggiato quest’idea, sostenendo, in un suo libro apparso nel 2005, di non sentirsi «scioccato» di fronte alla prospettiva di concedere il diritto di voto agli immigrati non comunitari. Tale presa di posizione contro un’idea giudicata fino a qualche anno fa legittima, risponde ad un’esidenza ben precisa: il Presidente della Repubblica, prossimo candidato dell’UMP alle elezioni presidenziali del 2012, ha infatti più che mai bisogno in questo momento di creare coesione all’interno del suo partito, riunendo la destra sotto la sua leadership. Il Primo ministro Fillon è intervenuto prontamente nella polemica suscitata dalla questione del diritto di voto agli immigrati. Secondo il ministro, questo diritto deve essere subordinato all’acquisizione della nazionalità francese e non può in alcun modo assumere una «geometria variabile», cioè applicarsi soltanto alle elezioni amministrative. «Per noi, il diritto di voto non si giustifica tramite il pagamento delle tasse. E’ il risultato di una volontà di condividere un destino comune, una volontà che è suggellata dall’acquisizione della nazionalità», ha precisato questo sabato François Fillon di fronte ai suoi colleghi di partito che lo hanno fortemente applaudito. Secondo Fillon, il diritto di voto agli stranieri contraddirebbe alla tradizione dell’integrazione in Francia, «secondo la quale lo straniero che desidera godere di tutti i diritti civici è invitato ad unirsi pienamente alla Nazione diventando cittadino francese».
Flavia Lucidi