
29 NOVEMBRE 1947: ONU APPROVA PIANO DIVISIONE PALESTINA – Il Piano per dividere la Palestina venne studiato da un Comitato speciale istituito ad hoc dalle Nazioni Unite: si sperava che la commissione avrebbe trovato una soluzione alle controversie tra arabi ed ebrei esplose negli anni precedenti. Dagli anni Venti l’immigrazione degli ebrei nel territorio palestinese si era fatta sempre più consistente, per poi raggiungere picchi esponenziali a cavallo tra i due decenni successivi, in concomitanza con la persecuzione messa in atto dalla Germania naziasta di Adolf Hitler. I trasferimenti di massa avevano causato l’irritazione degli arabi: la popolazione musulmana, infatti, si riteneva penalizzata e percepiva l’arrivo degli ebrei come una vera e propria invasione in un luogo dalle scarse risorse.
I conflitti e gli scontri tra le due popolazioni si fecero sempre più aspri finché, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la controversia non arrivò all’attenzione dell’Onu. Le neonate Nazioni Unite decisero di costiture un Comitato speciale: gli incaricati misero a punto un disegno che prevedeva la divisione della Palestina in due Stati e che venne approvato dall’Assemblea Generale dell’Onu con la Risoluzione 181 il 29 novembre del 1947. Il piano prevedeva inoltre che Gerusalemme sarebbe stata posta sotto il controllo internazionale.
Gli ebrei – escluse le correnti del nazionalismo più acceso – si dissero per la maggior parte favorevoli ma gli arabi si opposero fermamente. La popolazione musulmana – sostenuta da altri Paesi arabi che si erano già costituiti come nazioni indipendenti – rigettò la proposta per varie ragioni: prima di tutto gli arabi ritenevano fosse un loro diritto ottenere l’intero territorio e non solo una porzione e poi si vedevano fortemente penalizzati dalla linea dei confini, poiché il piano dell’Onu prevedeva l’assegnazione di tutti gli sbocchi sul Mar di Galilea e sul Mar Rosso allo Stato ebraico e dava allo Stato arabo solo una porzione ridotta della costa sul Mediterraneo. Inoltre gli arabi lamentavano il fatto che si volesse dare la porzione maggiore della Palestina agli ebrei, che di fatto costituivano una fetta minoritaria del totale degli abitanti.
Nonostante l’opposizione araba, il progetto venne approvato e gli ebrei cantarono vittoria, poiché il voto Onu consentì la creazione di Israele. Ma la questione era tutt’altro che risolta: gli arabi hanno continuato ad opporsi ai confini stabiliti dal Piano anche negli anni seguenti e il conflitto tra le due popolazioni si è concretizzato in varie guerre che hanno coinvolto anche altri Paesi arabi e uno stato di scontro permanente interrotto solo da brevi tregue che si è protratto fino a oggi.
Tatiana Della Carità