Ascolti Tv: tonfo del Tg1 di Minzolini. Telespettatori cattolici Aiart: ormai è un “rotocalco da parrucchieri”

Augusto Minzolini, direttore del Tg1

ASCOLTI TV: CROLLA IL TG1 – Tira una brutta aria per il Tg1, il telegiornale della rete ammiraglia della Rai. Dopo una stagione non esaltante, condita dalle furiose polemiche sugli editoriali del discusso direttore Augusto Minzolini, ieri sera, quello che è stato da sempre il principale telegiornale della televisione italiana, ha registrato un vero e proprio tonfo negli ascolti, precipitando al 16% di share. Nel complesso, 4 milioni e 178 mila spettatori hanno seguito l’edizione delle 20 del Tg1 di Minzolini, un numero decisamente inferiore alle cifre abituali del notiziario e soprattutto quasi 5 punti percentuali al di sotto del rivale Tg5, che ha toccato quota 20,4% di share, con 5 milioni e 295 spettatori, oltre un milione in più del Tg1.

Un crollo record, che ha scatenato subito furiose polemiche. “Di fronte ai dati catastrofici del Tg1, che anche ieri sera è stato sonoramente battuto in ascolti dal Tg5, ogni commento appare superfluo: bisogna agire prima che il danno diventi irreparabile”, ha commentato il senatore di Alleanza per l’Italia Riccardo Milana, componente della Commissione di Vigilanza.

Il consigliere di minoranza Rai, Nino Rizzo Nervo, ha accusato “il vertice della Rai”, che finora sulla situazione del Tg1 si sarebbe “cucito gli occhi”. “Tuttavia spero ancora in un sussulto di dignità e orgoglio aziendali. E’ sempre meglio tardi che mai”, ha aggiunto Nervo.

Il senatore del Pd Vincenzo Vita, membro della commissione di Vigilanza, ha detto :”Il tg1 è in rotta. Non si può più parlare di crisi d’ascolto, bensì di tracollo. I dati di ieri sono il manifesto del definitivo disastro di quella che fu la più importante testata della televisione italiana”. “Così la Rai non può andare avanti –  ha continuato il senatore del Pd – Non c’entra più niente la discussione politica. Si tratta di prendere atto di ciò che è accaduto e di intervenire sul problema della direzione, che non può ritenersi né estranea né incolpevole“.

Molto duro il commento del presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart, Luca Borgomeo: “Il sorpasso del Tg5 nei confronti del Tg1 sembra una notizia ma non lo è. La principale testata del servizio pubblico è stata snaturata, è stata rimpinzata di servizi di costume, facendola assomigliare sempre più al tg di una rete commerciale. E si sa, gli spettatori alla copia preferiscono sempre l’originale”. “Ieri sera – ha proseguito Borgomeo – è stato raggiunto ‘il massimo’: la rapina alla fidanzata di Lavezzi, i genitori-steward sugli spalti di un campo di calcio, i 70 anni di Laura Antonelli, il principe William che partecipa a un salvataggio in mare. Ed ancora: l’iPad fatto in casa, i pastorelli del presepio a basso costo, per culminare con l’inviato sul ‘caldo fronte’ delle piste da sci. Più che un tg è un rotocalco popolare, come quelli che troviamo dai parrucchieri“.

 

Redazione