Elezioni in Egitto: alle urne per formare l’Assemblea del popolo, favoriti i Fratelli Musulmani

 

ELEZIONI IN EGITTO – Stamane l’Egitto si recherà alle urne per il primo dei tre turni elettorali che dovranno designare l’Assemblea del popolo, corrispondente alla nostra Camera dei deputati, ma nel frattempo piazza Tahrir continua ad affollarsi di manifestanti che chiedono le dimissioni del potere militare e s’interrogano se sia opportuno andare a votare. Il capo delle forze armate, il maresciallo Hussein Tantawi, oggetto di discussione da parte dei giovani della rivoluzione, assicura che farà di tutto per consentire una regolare votazione. Il nuovo premier incaricato Kamal el Ganzuri, nel frattempo, continua le consultazioni per la formazione del nuovo governo provvisorio ed ha dato il via libera ad un consiglio consultivo che faccia da collante  fra l’esecutivo e il paese e formato da laici e islamisti. Mohamed el Baradei, invocato dalla piazza a guidare un governo pro tempore, non ha aderito alla proposta dopo aver dato la sua disponibilità a presiedere un esecutivo di salvezza nazionale, ma la giunta militare non ha neppure considerato l’ipotesi. Intanto a poche ore dall’apertura dei seggi ignoti hanno fatto esplodere il gasdotto egiziano che porta gas naturale in Israele e Giordania: si tratta dell’ottavo sabotaggio dall’inizio dell’anno. Lunghe file di elettori si sono già recate ai seggi subito dopo l’apertura alle ore 8 (ore 7 in Italia): i partiti in lizza sono circa una quarantina con oltre 15mila candidati e, secondo i sondaggi, restano favorite le formazioni islamiste, specie quella dei Fratelli musulmani che vantano gran seguito tra i ceti più poveri.

 

Luigi Ciamburro