
BORSA E SPREAD – In positivo Piazza Affari. E’ forse possibile dire che la situazione economica in Italia è infase di risoluzione? Forse. Sicuramente tutte le mattine, in apertura, le Borse europee e in particolar modo quella di Milano fanno ben sperare in un miglioramento significativo per poi precipitare in fase di chiusura. Il vero problema è lo spread che nonostante a volte si attesti sotto i 500 punti base, continua a mantenere un valore a dir poco preoccupante. Senza contare Moody’s che è sempre pronta a declassare l’affidabilità economica di un Paese.
Continua la scia positiva per la Borsa di Milano che stamane ha aperto la seduta con l’indice Ftse Mib a quota 1,17% a 14.100 mentre il Ftse All-Share all’1% a 14.483 punti. Bene anche il resto degli indici del vecchio continente con il Fste 100 di Londra attestato a 0,75% a 5.203 punti, il Cac 40 di Parigi che ha guadagnato l’1,3% a 2.890 punti e infine il Dax 30 a Francoforte che ha ottenuto l’1,6% a 5.581 punti.
Intanto oggi lo spread (il differenziale di rendimento) tra Btp e Bund decennali, secondo i dati Bloomberg, è tornato sotto i 500 punti e precisamente a 475 punti, dopo aver aperto a quota 496 e avere toccato stamane un picco di 505 punti base.
Inoltre l’agenzia di rating Moody’s mette in evidenzia come non sia lontana la possibilità che l’Eurozona si frantumi a breve e avverte tutti i governi dell’Ue: “La rapida escalation dei problemi del debito delle banche mette a rischio il rating dei Paesi europei“. Secondo tale previsione alcuni Paesi potrebbero abbandonare la moneta comune, l’euro, dopo i prossimi ed eventuali default, resi praticamente certi dai problemi politici di Grecia e Italia “e il peggioramento delle prospettive economiche”.
In tal prospettiva, ha fatto sapere l’agenzia americana, se non ci saranno adeguate e veloci contromisure, le valutazioni sui paesi dell’area euro e dell’Ue potrebbero essere riviste. “La rapida escalation della crisi del debito dell’area euro e del settore bancario – ha continuato Moody’s – sta minacciando tutti” i rating sovrani europei. Questo anche se ”l’area euro ha punti di forza finanziari ed economici, ma la debolezza istituzionale continua a frenare la risoluzione della crisi e pesa sui rating. Eurolandia è vicina a un bivio che la porterà o verso una più stretta integrazione o verso una maggiore frammentazione”.
Luca Bagaglini