Assalto all’ambasciata inglese in Iran: Teheran si dissocia dai manifestanti, Londra minaccia dure sanzioni

 

ASSALTO ALL’AMBASCIATA INGLESE IN IRAN – Il governo iraniano ha subito preso le distanze per quanto successo ieri a Teheran, dove un gruppo di studenti ha assaltato l’ambasciata britannica con sassi e bottiglie incendiarie, mentre un’altra orda di teppisti irrompeva in un secondo ufficio dell’ambasciata distruggendo ritratti della regina Elisabetta e portando via documenti poi dati alle fiamme oltre che facendo temere per la sorte dei sei impiegati. Le forze dell’ordine sono riuscite a riportare la calma soltanto in serata dopo essersi scontrate con i manifestanti. I rapporti Iran-Gran Bretagna sono tesi da decenni, ma negli ultimi giorni si erano surriscaldati per la decisione di Londra di imporre nuove sanzioni alle istituzioni finanziarie iraniane, compresa la Banca Centrale finora mai sanzionata. Il governo di Teheran ha risposto con una legge che cancella tutti i rapporti diplomatici e chiesto all’ambasciatore inglese di abbandonare il paese, ma ciò non è bastato a calmare gli animi dei più facinorosi che hanno fatto degenerare la manifestazione di ieri.

Dalla comunità internazionale giungono parole di ferma condanna e Londra ha minacciato dure sanzioni nonostante il ministero degli Esteri iraniano  deplora l’accaduto e assicura massimo impegno  per garantire la sicurezza dei diplomatici. Ma l’isolamento del paese sembra farsi sempre più indissolubile. Il segretario di Stati Usa, Hillary Clinton, ha condannato duramente l’affronto: “Siamo pronti ad ribadire in ogni modo che possiamo rendere chiaro quanto più forte possibile che i governi hanno il dovere verso la comunità diplomatica di proteggere vite e beni e ci aspettiamo che il governo iraniano lo faccia”.

 

Luigi Ciamburro