
PIAZZA AFFARI E SPREAD – Dopo la chiusura di ieri in rialzo della Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib attestatosi a quota +0,34% e All Share a +0,28%, stamane Piazza Affari ha iniziato la seduta in leggero calo (Ftse Mib -0,6%). Notizie non troppo confortanti ma speranzose, dato che la Bce ha iniziato ad acquistare in maniera consistente i Titoli di Stato del Bel Paese, riguardano invece il fronte spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, ossia il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi, che invece si mantengono abbastanza costanti rispetto ieri. In chiusura infatti lo spread, dopo aver toccato anche la punta dei 512 è sceso, nella giornata di ieri, fino a 490,6 punti base mentre invece stamane dopo essere arrivato a quota 509 è sceso ora intorno ai 500 punti base.
Intanto Mario Monti e altri rappresentanti italiani, tra cui il neo viceministro dell’Economia Vittorio Grilli, sono arrivati ieri a Bruxelles per porre un freno alle preoccupazioni dei colleghi europei circa la messa a punto di una strategia in grado di far uscire il Paese dalla crisi finanziaria. Il premier ha promesso che non tradirà quanto assicurato dal precedente esecutivo, ma ha deciso di non svelare i dettagli dei provvedimenti che intende apportare. Intanto in qualità di ministro dell’Economia esordisce all’Eurogruppo prima in due bilaterali, con Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, e con il francese, Francois Baroin, poi al tavolo con gli altri 16 ministri dell’Eurozona, cui presenta la lista del nuovo governo.
Qualche giorno fa Olli Rehn ha spiegato che di undici miliardi di euro è il valore della manovra richiesta da Rehn al neopremier Mario Monti. Ma non solo questo visto che in contemporania è richiesta, secondo quanto riportato da ‘La Repubblica’, una riforma sul lavoro pubblico, il blocco delle pensioni (qualora il Pil fosse negativo) e modifiche allo Statuto dei lavoratori e in particolar modo sull’art. 18. Il tutto contenuto in un documento dal titolo ‘Addressing Italy’s high-debt/low-growth challenge’ e firmato dal commissario europeo Olli Rehn.
Luca Bagaglini