Fratellini scomparsi a Gravina, la madre di Ciccio e Tore deposita l’istanza per riaprire il caso

Francesco e Salvatore Pappalardi

FRATELLINI SCOMPARSI GRAVINA – Non è convinta, Rosa Carlucci, di quanto emerso dalle indagini sulla morte dei suoi figli. Ciccio e Tore sono scomparsi a Gravina a giugno del 2006 e i loro resti sono stati rinvenuti due anni più tardi sul fondo di una cisterna abbandonata. Dopo la scomparsa gli inquirenti avevano ipotizzato la responsabilità del padre, Filippo Pappalardi, ma alla fine hanno stabilito che i fratellini sono caduti accidentalmente nella cisterna. Ma la madre dei due ragazzini è convinta che la vicenda non finisca qui, che non si possa incolpare solo il caso per quanto accaduto ai suoi figli. Come aveva preannunciato qualche settimana fa, la donna ha presentato un’istanza alla Procura di Bari per chiedere che il caso venga riaperto e che vengano accertate le responsabilità dei ragazzi che, secondo lei, quel giorno si trovavano con Ciccio e Tore al momento dell’incidente. La Carlucci ritiene che Ciccio e Tore siano morti per dare una prova di coraggio e chiede a quei ragazzi, oggi ventenni, di dire quello che sanno.

In questo lasso di tempo, la madre dei due sfortunati bambini ha commissionato delle indagini private, dalle quali è emersa una versione dei fatti non del tutto coincidente con quella riscontrata dalla giustizia ufficiale. “Abbiamo chiesto al procuratore di valutare la nostra istanza e di cambiare gli inquirenti”, spiega la Carlucci.

Redazione online