Eurogruppo di Bruxelles: deciso l’ampliamento del Fondo Salva Stati Efsf

Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo

EUROGRUPPPO: FONDO SLAVA STATI – Alla riunione dell’Eurogruppo di ieri a Bruxelles è stato deciso l’ampliamento del campo di intervento del fondo salva Stati (Efsf) per l’Eurozona. L’obiettivo è quello di arrestare il contagio della crisi dei debiti sovrani. L’ampliamento del fondo consiste nell’adozione due nuovi strumenti di carattere finanziario, su cui verranno prese le decisioni definitive al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea dell’8 e 9 dicembre prossimi.

“Entro dicembre”, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, sarà attivato il primo dei due nuovi strumenti: la “protezione parziale dal rischio” per i titoli di Stato dei paesi dell’Eurozona sotto l’attacco dei mercati. Il Fondo fornirà dei “certificati di garanzia” per le nuove emissioni di titoli, pari al 20 o al 30% del loro valore nominale, in modo da rendere le obbligazioni del debito sovrano più attrattive per gli investitori. Le garanzie, ha aggiunto il direttore esecutivo dell’Efsf, Kaus Regling, “saranno usate innanzitutto nei programmi di intervento preventivo, per ridurre i costi di finanziamento” del debito pubblico dei Paesi interessati. I certificati di garanzia, ha proseguito Regling, avranno la stessa durata e la stessa scadenza dei titoli di stato a cui si riferiscono, ma dopo l’emissione potranno diventare autonomi dai titoli stessi ed essere scambiati separatamente sul mercato.

Il secondo strumento, che secondo Juncker sarà operativo “entro gennaio”, è un nuovo “Fondo di co-investimento” che potrà intervenire direttamente sui mercati per acquistare i titoli di stato dei Paesi in crisi, e anche, se sarà necessario, per il finanziamento della ricapitalizzazione delle banche. Il Fondo di co-investimento, ha spiegato Regling, raccoglierà risorse in tre modi: per una prima parte tramite finanziamenti diretti dell’Efsf; per la seconda parte attraverso l’intervento di fondi pubblici e privati – compresi finanziamenti da parte del Fondo monetario internazionale -, e per la terza parte mediante l’emissione di bond. Questo nuovo veicolo finanziario sarà ‘country specific’: gli investitori, cioè, potranno scegliere a quale paese dell’Eurozona destinare i propri finanziamenti.

Nell’ambito di questi interventi, si prevede un aumento delle risorse che gli Stati membri metteranno a disposizione del Fondo monetario internazionale. L’Eurogruppo studierà le modalità di tale aumento “attraverso prestiti bilaterali”. Juncker ha spiegato che l’obiettivo è quello di “far corrispondere in modo adeguato la capacità di prestito dell’Fmi alla nuova potenza di fuoco dell’Efsf” e rendere ancora più stretta la cooperazione fra i due organismi internazionali.

Con il ricorso a questi strumenti finanziari il fondo salva Stati Efsf dovrebbe essere portato a circa mille miliardi di euro.

 

Redazione