RECESSIONE IN ITALIA – E’ allarme recessione per l’Italia. Dopo le prime previsioni dell’Ocse, che lunedì scorso ha annunciato che nel 2012 l’Italia andrà in recessione, con un calo del Pil a -0,5%, si susseguono le stime su un futuro non roseo per il nostro Paese. Oggi il Centro studi di Confindustria ha annunciato che l’Italia sarebbe già in recessione economica, segnalando, secondo una stima definita “cauta”, un calo della produzione nel quarto trimestre sul terzo pari a -2,4% sulla base della tenuta in ottobre (-0,2%) e novembre (-0,1%). Per i prossimi mesi si avrà un’ulteriore più intensa contrazione, stando ai dati Istat sulla produzione e ai giudizi sugli ordini, soprattutto esteri. Il Pil italiano calerà dunque a fine anno e all’inizio del 2012, sostiene il Centro studi di viale dell’Astronomia.
Anche la banca d’affari americana Goldman Sachs segnala la recessione per l’Italia, con il Pil che l’anno prossimo scenderà dell’1,6%, un calo ben più consistente di quello previsto dall’Ocse e addirittura il doppio di quello stimato da Goldman Sachs per tutta l’Eurozona, che nel 2012 vedrà scendere il PIi dello 0,8%. Negativi i dati per l’Italia anche nel 2013 , con il prodotto interno lordo a -0,1% contro quello di +0,7% previsto per l’Eurozona.
Goldman Sachs sottolinea che la stima sul Pil italiano per il 2012 è la peggiore tra le economie avanzate: infatti il Pil della Spagna scenderà nel 2012 dell’1,5%, quello della Svizzera dello 0,7%, quello dell’Olanda dello 0,5% e il Pil della Francia dello 0,4%. Per la Germania, nel 2012, si prevede una crescita dello 0,1%, mentre la Gran Bretagna vedrà crescere il proprio Pil a +0,7%.
Standard & Poor’s, al contrario, non prevede una vera e propria recessione nel 2012, ma ha comunque rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil dell’Italia, passando da un’iniziale previsione di +0,2% a quella di +0,1%. L’agenzia di rating ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita della Francia, che da +0,8% passa a +0,5%, e della Germania, da +1% a +0,8%.
Standard & Poor’s prevede una “lieve recessione” nella prima metà del 2012 per l’Eurozona, con una “modesta” ripresa nel secondo semestre. “La recessione che ha colpito Portogallo, Grecia e Spagna adesso si sta allargando verso i Paesi più solidi della zona euro, Francia e Germania”, ha affermato Jean Michel Six, capo-economista di S&P per l’Europa. Secondo l’agenzia di rating “una recessione lieve” ha una probabilità del 60% di verificarsi, mentre una recessione più grave è data al 40% delle probabilità.
Redazione