Crisi economica: Mario Monti tocca le pensioni, Susanna Camusso suona la carica

 

CRISI ECONOMICA – Mario Monti è stato ben accolto dal Consiglio Ecofin a Bruxelles e, seppur non illustra i provvedimenti che intende apporre dalla prossima settimana, sembra anticipare la purga che, come al solito, andrà a lambire le classi meno agiate con il ritocco del sistema pensionistico. Lunedì 5 dicembre si riunirà il Consiglio dei ministri e con ogni probabilità il richiamo al “senso di responsabilità” era rivolto a quei partiti e alle parti sociali che già annunciano battaglia sulle pensioni, dove la novità è rappresentata dai 43 anni di contributi. “Se l’Italia manca questo passaggio o non fa quel che ci si attende le conseguenze sarebbero molto gravi – ha ratificato il premier -. Pensiamo di agire rapidamente. Mi dicono fonti autorevoli che una manovra finanziaria viene messa a punto in 5-6 settimane”. L’obiettivo cardine del Professore è raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e favorire contemporaneamente la crescita: “Le ulteriori riforme strutturali che intendiamo introdurre lunedì sono disegnate in modo tale da avere effetti di riduzione del disavanzo pubblico già nel breve termine”.

Ma un primo duro monito giunge dalla leader della Cgil Susanna Camusso che ha fatto sapere di non gradire l’iinalzamento dei contributi per l’anzianità e il mancato adeguamento all’inflazione, mentre Pier Ferdinando Casini approva senza mezzi termini quanto richiesto da Mario Monti all’Eurofin in quanto l’Italia si trova in una grave recessione che richiede una medicina amara per guarirne.

Il leader del Pd Pier Luigi Bersani sembra quasi propenso a dare il suo ok, ma a patto che venga poi emessa una patrimoniale che vada a toccare i ceti più abbienti: “Ho sentito appelli del centrodestra che vogliono mettere l’alt al governo: si scherza con il fuoco. Se si fanno misure per uno sforzo collettivo i patrimoni rilevanti non possono essere esentati… Bisogna accettare uno sforzo comune. Noi accettiamo idee che non sono al cento per cento le nostre ma deve essere così per tutti”.

E mentre nel Pdl si è più concentrati sui temi dell’Ici e della patrimoniale, il leader di Idv Antonio Di Pietro tuona duro: “I lavoratori pagano la propria pensione già durante gli anni in cui lavorano versando i contributi. Quindi perchè toccarle? Bisogna colpire quelli che hanno tre, quattro o cinque pensioni, o che hanno pensioni stratosferiche”. Lunedì prossimo avremo tutti le idee più chiare dopo il Cdm.

 

Luigi Ciamburro