INTERVISTA EDOARDO NATOLI – Caro Edoardo, lieti di ospitarti su Direttanews. Nonostante i tuoi soli 28 anni, hai maturato numerose esperienze a teatro, nel mondo del cinema e della televisione: da quali di queste attività però ti senti maggiormente rappresentato?
Si può dire tutte e tre? Se dovessi scegliere, direi il cinema. In un film hai la possibilità di far vivere il tuo personaggio con meno fretta. Hai un regista che ha combattuto per fare il suo film e non vede l’ora di lavorare perchè tutto venga fatto nel migliore dei modi. Nelle serie televisive purtroppo si va sempre di fretta. Per rendere l’idea: in media il tempo dedicato ad una scena di un film equivale al tempo dedicato a 5 scene di una serie televisiva. Detto questo ci sono casi e casi. Ho avuto la fortuna di fare “Raccontami”,una serie televisiva scritta, diretta e interpretata da persone che amano fare il proprio lavoro e non lo considerano un riempitivo tra una pubblicità e l’altra… Se mi ricapitasse un’occasione del genere sarei felicissimo! Il teatro è un mondo a sé e sentire le emozioni di chi ti guarda è incredibile.
Hai avuto modo di lavorare con grandi registi e attori: c’è un’esperienza che a tuo parere ti ha trasmesso di più per la tua maturità artistica?
” Noi Credevamo” di Mario Martone è un punto fermo nella mia vita. E’ stato un gran lavoro di squadra che dura tuttora a due anni di distanza dalla fine delle riprese.
In una recente intervista hai dichiarato: “Recitare è vitale, è come ossigeno per me. È l’unico mestiere che ti da la possibilità di vivere la realtà che non ti appartiene permettendoti di crescere professionalmente ma soprattutto umanamente”: dacci un commento più approfondito sull’argomento….
Sì è vero! Ora rispondo a queste domande da casa ma domani potrei essere un’altra persona vissuta nel ‘700 dall’altro capo del mondo. Quale altro lavoro ti permette di vivere tante vite mettendoti continuamente in discussione? Ci sono i momenti in cui mi chiedo chi me l’ha fatto fare, mi domando su come sarebbe stato avere una vita meno schizzofrenica, ma poi penso a quanto mi rende felice questo lavoro e mi dimentico di tutti i sacrifici e le notti insonni!
Prossimamente andrà in scena “Nel mare ci sono i coccodrilli”, spettacolo teatrale diretto da te insieme a Paolo Briguglia: raccontaci qualcosa di più a questo proposito…..
E’ un piccolo gioiellino a cui teniamo moltissimo. E’ stato Paolo a coinvolgermi in questo progetto. Mi sono divorato il libro di Fabio Geda e ancora con i lacrimoni l’ho chiamato per dirgli che ero con lui al 100%. Raccontiamo la storia di Enajatollah Akbari, un ragazzo nato in Afghanistan, costretto a fuggire dalla sua terra giovanissimo. Affronterà un incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea tragica che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso e il grande amore per la vita che porta dentro al cuore. Saremo il primo dicembre al Teatro Tor Bella Monaca..
Come vedi il tuo futuro (professionale e non) tra dieci anni? Quali sono i sogni nel cassetto che desideri realizzare?
Spero di continuare a fare quello che sto facendo, di crescere, di continuare ad essere curioso, entusiasta per quello che ho scelto di fare! Il sogno di passare dietro la macchina da presa è forse il più grande, ci vorrebbe un cassetto enorme per contenerlo. Chissà tra dieci anni magari…!
Puoi darci qualche breve anticipazioni sui tuoi prossimi progetti lavorativi?
Non so ancora le date, ma usciranno quest’anno il film di Liliana Cavani “Troppo amore” (che fa parte di una collana di quattro episodi per Raiuno dal titolo Mai per amore), in cui si racconterà almeno in parte la piaga della violenza sulle donne. Inoltre uscirà il film di Marco Tullio Giordana ” Romanzo di una strage”, dove trattiamo il tema della strage di Piazza Fontana e “Noi credevamo”, il film di Mario Martone che verrà trasmesso in televisione nella versione integrale a cui siamo molto affezionati! Inoltre dovrei iniziare a breve le prove di un lavoro bellissimo, ma finché non firmo con il sangue che ne parliamo a fare?
Simone Ciloni
Foto di Alessandro Cantarini