PEDOFILIA NELLA CHIESA – In Irlanda si torna a discutere di pedofilia dopo la diffusione di alcune indagini condotte sui verbali ed allegati relativi alle inchieste a carico di membri della Chiesa Cattolica.
Le ricerche, svolte dal National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church e condotte in sei diocesi irlandesi, hanno riscontrato importanti casi di occultamento di denunce e dichiarazioni rilasciate a danno di alcuni preti. E’ stato inoltre constatato che spesso i parroci accusati di perpetrare violenze a danno di minori venivano spostati da una parrocchia all’altra senza subire alcun tipo di condanna.
Secondo il NBSCCC, a partire dal 1975, a fronte di almeno 164 notifiche in merito ad abusi commessi da circa 85 membri della Chiesa Cattolica irlandese pervenute agli uffici degli organi investigativi, solamente 8 preti sono incorsi in sanzioni; una percentuale irrisoria di un prete denunciato su 10 conterebbe i denunciati interdetti al proprio incarico o condannati.
Le diocesi di Derry e Raphoe, in Irlanda del Nord, sono quelle che, secondo i numeri riportati dall’inchiesta, deterrebbero il record per violenze e relative omissioni. Il vescovo Seamus Hegarty, da poco terminato il proprio incarico, ha servito dal 1994 la diocesi di Derry, subito dopo aver abbandonato quella di Raphoe. Sui suoi mandati le inchieste hanno puntato il dito, anche considerando che proprio sotto la sua supervisione Frate Eugene Greene, noto prete pedofilo, è stato libero di prestare servizio in sette parrocchie differenti. Venendo a conoscenza delle nuove ricerche condotte Hegarty ha espresso pubblicamente le proprie scuse, ammettendo di non aver contribuito ad arginare il fenomeno.
Il rapporto ha nel complesso sollevato un gran numero di dichiarazioni di discolpa da parte dei membri del clero irlandese. Unica voce fuori dal coro quella del vescovo John McAreavey, il quale ha chiesto che parte dell’attenzione pubblica venga deviata ad altri ambiti, non essendo l’ambiente ecclesiastico l’unico in cui i minori subiscono violenza.
Pronunciandosi anche sullo stato attuale della condizione dei minori all’interno delle istituzioni religiose, la ricerca si è espressa positivamente ed ha constatato un notevole incremento in materia di supervisione e di prevenzione da parte di esterni.
Nicoletta Mandolini