
BIRMANIA: CENA CLINTON SAN SUU-KYI – Una cena di un’enorme importanza storica, politica e simbolica, quella a cui hanno preso parte ieri sera Hillary Clinton e Aung San Suu-Kyi. La visita della Clinton in Birmania è iniziata due giorni fa e già di per sé può essere considerata un evento, visto era da più di mezzo secolo che un segretario di Stato americano non metteva piede in terra birmana.
La cena si è svolta a casa di San Suu Kyi, a Rangoon, ma i contenuti della conversazione restano strettamente riservati. Gli unici dettagli appresi fino a questo momento sono quelli osservabili dalle foto scattate durante l’incontro: entrambe erano vestite di bianco e la Clinton ha voluto omaggiare la sua interlocutrice raccogliendosi i capelli dietro la nuca e indossando un abbigliamento orientale.
Al termine dell’incontro, San Suu-Kyi, già Premio Nobel per la Pace nel 1991, ha parlato di un “momento storico” e ha espresso apprezzamento per l’amministrazione Usa e per la scelta di Barack Obama di adottare un atteggiamento “attento e calibrato” nei confronti della giunta militare al governo in Myanmar. “Se noi andiamo avanti insieme, sono fiduciosa nel fatto che non vi saranno retromarce nel cammino verso la democrazia – ha aggiunto la dissidente – Non siamo ancora su quel cammino ma spero che vi saremo al più presto. E’ attraverso il dialogo che noi speriamo di promuovere il processo di democratizzazione“.
Il viaggio del segretario di Stato americano è un segnale di apertura nei confronti del governo militare, che in questi anni ha instaurato una rigida dittatura nel Paese (perseguitando in primis la stessa San Suu-Kyi e altri dissidenti) ma che di recente ha mostrato caute aperture nei confronti delle opposizioni, lasciando ben sperare per il futuro passaggio alla democrazia.
Redazione online