RAPPORTO CORRUZIONE ITALIA – Che in questi anni la corruzione si sia rivelata uno dei mali peggiori che attanagliano il sistema politico economico italiano è un dato di fatto. Proprio in questi giorni, tanto per citare gli ultimi esempi in ordine di tempo, indagini e arresti per corruzione hanno investito i piani alti delle giunte regionali pidielline della Lombardia e della Calabria nonché alcuni magistrati calabresi.
Una conferma in più, qualora fosse necessario, arriva dal rapporto redatto da Transparecy International sui fenomeni di corruzione nel mondo, che piazza l’Italia alla 69esima posizione in classifica: giusto per rendere l’idea, al nostro stesso livello ci sono Ghana e Macedonia e meglio di noi fanno il Ruanda e la Namibia.
Il dato risulta ancora più grave se si rileva come l’Italia sia scivolata in basso in questa classifica nel giro di sedici anni: nel 1995 il Bel Paese era reduce dai tumultuosi eventi di Tangentopoli e si piazzava al 33esimo posto. Migliorabile, certo, ma comunque non pessimo. Il tracollo, però, arriva dieci anni più tardi quando si passa rapidamente alla 40esima posizione (nel 2005), alla 55esima (nel 2008), alla 63esima (nel 2009) e alla 67esima dello scorso anno, per poi arrivare al 69esimo posto di oggi.
Il problema, oltre che politico, è anche economico, soprattutto in tempi di crisi: l’Italia sta vivendo una delle peggiori fasi economiche della sua storia e per risollevarsi ha bisogno, tra le altre cose, di attirare investimenti stranieri ma una tale diffusione della corruzione non incoraggia certo gli investitori a scommettere sul nostro Paese.
T.D.C.