Pensioni, Bindi: necessarie riforme strutturali ma attenzione alle fasce deboli

Rosy Bindi

PENSIONI BINDI – Bindi mette in guardia sulla questione licenziamenti.  In un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ il presidente del Pd, Rosy Bindi, ha spiegato: “Comprendiamo bene che bisogna fare in fretta riforme strutturali che chiederanno sacrifici a persone che ne hanno fatti tanti. Tutto ciò sarà socialmente sopportabile se la manovra chiede tanto di più a chi possiede tanto di più”. Inoltre “non è accettabile – ha continuato – il veto sulla patrimoniale del Pdl. E sullo stop all’aggancio della pensione con l’inflazione, vanno tutelate le fasce più deboli. Perdere 300 euro all’anno per un pensionato che ha intorno ai mille euro al mese, è troppo”.

Nessun guadagno elettorale ha scandito, ha poi dichiarato la Bindi, le scelte del partito in quanto “se avessimo fatto calcoli sul consenso, saremmo andati a votare. Le nostre idee – ha infatti sottolineato – non sono dettate da un tornaconto elettorale, né l’equità è un buon sentimento ma una regola di macro economia. La diseguaglianza e l’impoverimento della popolazione bloccano anche la crescita”.

L’appello all’equità del Pd non significa porre veti a Monti. Non porremo – ha poi detto – condizioni o ultimatum al governo, costringendolo dentro la gabbia delle nostre richieste. Però lo sosteniamo con le nostre idee e proposte, che avanzeremo in concreto una volta conosciuto il progetto del governo. C’è tanto allarme in giro, prima si conoscono le misure e meglio è. Ci sono lavoratori che pensano di anticipare la pensione per evitare di essere penalizzati”.

“Soprattutto – ha infine affermato il presidente del partito democratico – consigliamo al governo il confronto con le forze politiche che devono sostenerlo, e il dialogo con le parti sociali”, “è un segno di discontinuità rispetto all’esecutivo Berlusconi”.

In merito il neopremier Mario Monti ha chiesto ai suoi ministri di far capire al popolo italiano che non si punterà solo sul rigore, ma anche su equità e crescita. I componenti del nuovo governo hanno iniziato a prepararsi per il Consiglio dei ministri di lunedì 5 dicembre. Prima di quella giornata è già noto che prima incontrerà i partiti e convocherà i sindacati a Palazzo Chigi entro domenica. In  particolare ha già tenuto a evidenziare che il sistema pensionistico verrà modificato ma nel pieno rispetto del reddito minimo garantito. Obiettivo sarà quello aumentare i posti di lavoro.

L.B.