Manovra finanziaria, i vescovi criticano le misure del governo Monti. Cei: “Il testo non è equo”

Monsignor Bregantini

VESCOVI CRITICANO MANOVRA MONTI – E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Mario Monti lo sapeva, quando è stato incaricato dal capo dello Stato di formare un governo tecnico, che il suo sarebbe stato un compito ingrato e ora si sta confrontando con le prime vere difficoltà. Il premier è stato chiamato a guidare un nuovo esecutivo per mettere la firma su provvedimenti per i quali nessun partito politico, per ragioni prettamente elettorali, voleva mettere la faccia e, proprio come ci si aspettava, il nuovo esecutivo ha varato un pacchetto di misure lacrime e sangue. Le lacrime ce le ha messe il ministro Fornero, il sangue sarà quello dei soliti noti, pensionati, lavoratori e classe media in primis. Ma il governo viene tenuto sotto scacco dei partiti e meglio di così, nelle attuali condizioni, non si poteva proprio fare. Le reazioni del mondo politico si sono divise tra le approvazioni del Pdl – che esulta per la scampata patrimoniale – e dell’Udc, i tentennamenti del Pd e dell’Idv e il secco no di Sel.

E ora arrivano anche le critiche del mondo cattolico. A parlare a nome dei vescovi è Monsignor Bregantini che, interpellato dall’Ansa, parla di un provvedimento inevitabile che tuttavia avrebbe potuto essere improntato ad ua maggiore equità. “Si è fatto ancora poco – spiega il responsabile del Lavoro della Cei, riferendosi appunto alle misure che dovrebbero salvarci dalla crisi – Si sono fatti passi ma potevano essere ancora più equanimi, si poteva fare di più sui redditi alti”.
Complessivamente, comunque, il Vaticano non boccia la manovra e, come si legge nel comunicato diramato dal Sir, elogia l’esecutivo di Monti per aver “saputo parlare alle tre maggiori gambe della sua maggioranza e alle parti sociali, dando così corpo a quella fase politica intermedia che dovrà portare a riarticolare l’offerta con la prossima legislatura”. La nota prosegue parlando di un “segnale forte” che con il varo di queste misure il governo ha inviato sia “all’Europa” che “al sistema politico italiano” che “ai cittadini, che hanno bisogno di avere fiducia”.

Tatiana Della Carità