Delitto via Poma: disposta una nuova perizia per determinare l’ora e le cause della morte di Simonetta Cesaroni

Simonetta Cesaroni

DELITTO VIA POMA – A 21 anni dal delitto di via Poma, sono ancora tanti i dubbi che circondano la morte di Simonetta Cesaroni. Il 7 agosto del 1990 Simonetta Cesaroni viene uccisa con numerose coltellate in un ufficio dell’Aiag in via Poma, a Roma. La ragazza, allora 20enne, viene ritrovata senza vita all’interno dell’appartamento dalla sorella Paola che, insospettita dal mancato ritorno a casa di Simonetta, si reca a via Poma con il fidanzato e si fa aprire la porta dalla moglie del portiere dello stabile, che ha una copia delle chiavi.

Dopo due decenni di indagini, che si sono snodate tra falsi indizi, piste confuse e ricostruzioni incerte, per il delitto è stato condannato in primo grado Raniero Busco, il fidanzato della vittima all’epoca dell’omicidio, a cui è stata assegnata una pena di 24 anni. Busco si è sempre detto innocente e proprio in questi mesi è in corso il processo di secondo grado: nell’ambito del procedimento è stata disposta oggi dalla Corte d’Appello di Roma una nuova perizia, al fine di fare luce sulle cause del decesso, sull’esatta natura della ferita che la Cesaroni presentava su un seno e sull’ora del decesso. In merito a tali elementi, infatti, i periti dell’accusa e della difesa hanno rilevato conclusioni contrastanti, quindi la Corte ha deciso di disporre nuovi esami. I risultati delle analisi verranno esposti il 27 marzo prossimo.

T.D.C.