MANOVRA ECONOMICA MONTI – Dalla piazza televisiva di ‘Porta a Porta’ il premier Mario Monti ha illustrato la dolorosa manovra finanziaria che andrà a correggere i conti pubblici italiani e a stimolare la crescita economica; una manovra senza la quale “lo Stato entro breve non avrebbe potuto più pagare nè stipendi nè pensioni” e l’Italia sarebbe scivolata in un profondo baratro. Il Professore ha spiegato il difficile momento in cui versa il nostro paese e l’Europa intera, i conseguenti sacrifici che è stato costretto a chiedere e che i cittadini ” certamente capiranno”, dicendosi addolorato per la stretta sulle pensioni più basse: “La cosa che mi ha fatto più soffrire – ha confessato – è quando ho visto che per fare una cosa corposa bisognava chiamare a contribuire anche i pensionati e quelli con livelli molto bassi con il blocco dell’inflazione. A quel punto ho capito che bisogna chiamare a contribuire anche quelli dello scudo fiscale”.
Il neo premier non si è meravigliato della mossa dei sindacati che hanno indetto alcune ore di sciopero per lunedì e minacciano proteste ben più consistenti, ma “in passato ci sono stati scioperi, anche generali, per molto meno. Francamente capisco la protesta ma invito anche tutti a pensare cosa sarebbe accaduto al lavoro e alle pensioni senza questo intervento”. Il Bel Paese è sì più ricco della Grecia, ma era sulla stessa scia recessiva: “Si, siamo più forti della Grecia e per questo saremmo stati più colpevoli. Siamo il paese che è vissuto bene accumulando la ricchezza del passato più che produrne di nuova. Noi seguivamo la Grecia a tre mesi di distanza“. Una crisi talmente martellante che è stato indispensabile innalzare anche i prezzi dei carburanti, “indispensabile per le esigenze del trasporto pubblico locale”.
Ma nel progetto dell’esecutivo tecnico non ci sono soltanto sacrifici ma anche promesse di sviluppo: “Il mercato del lavoro sarà il nostro prossimo cantiere e la concertazione sarà essenziale – precisa Monti -. Le prossime iniziative riguarderanno lo sviluppo, le liberalizzazioni, misure che non chiedono sacrifici ma modificano la struttura per togliere ingessature all’economia italiana”. E dopo che l’Italia avrà fato tutti gli sforzi possibili per non deragliare dal treno Euro, ora spetta all’Ue ripensare le politiche europee in modo rapido. E l’Italia tornerà da protagonista nei ruoli di vertice decisionali. Parola di Mario Monti.
Luigi Ciamburro