MANOVRA: POSSIBILI MODIFICHE A PENSIONI – Tra le misure previste dalla manovra finanziaria varata dal governo che stanno sollevando maggiori polemiche figura certamente il capitolo pensioni. Gli interventi studiati dall’esecutivo in materia previdenziale preoccupano non poco l’opinione pubblica e hanno sollevato qualche malumore anche nel mondo politico. Ma al riguardo non sembra essere detta l’ultima parola poiché, stando a quanto si apprende in queste ore, c’è una speranza che i provvedimenti possano essere modificati, almeno per alcuni aspetti. A prospettare, seppure con tutta la cautela del caso, questa ipotesi è il numero due del Welfare Michel Martone, parlando con i giornalisti dopo la riunione della commissione Lavoro a Montecitorio. “Sta emergendo una proposta interessante ulla deindicizzazione delle pensioni secondo la linea aperta dal ministro Fornero – spiega – Il governo presterà attenzione ma resta il problema dei saldi invariati. Finora il lavoro è stato proficuo, aspettiamo il parere della Commissione”.
La proposta a cui fa riferimento il viceministro del Lavoro potrebbe portare un innalzamento significativo del limite delle pensioni per le quali si prevede il blocco dell’indicizzazione: la soglia passerebbe così dai 976 euro previsti dal testo attuale a 1400 euro. Il mancato adeguamento all’inflazione, in pratica, adrebbe a toccare le pensioni di una fascia più alta. L’eventuale modifica porrebbe però il problema di individuare le risorse necessarie a colmare il gap: a questo proposito non si esclude un intervento sulle pensioni d’oro o su quelle baby.
Redazione online