
LAVORATORI CINA – Gli operai cinesi di Shenzhen, nella provincia meridionale di Guangdong, il cuore della Cina industriale, non ci stanno ad essere sfruttati all’infinito e da qualche tempo hanno messo in atto diversi scioperi contro le multinazionali per cui lavorano a condizioni e orari alieni alla dignità umana.
Dagli inizi di dicembre 1.000 lavoratori di un’azienda del settore tecnologico stanno scioperando per protestare contro la decisione di portare a zero l’anzianità di tutti gli operai, dopo che la fabbrica presso cui lavorano è stata venduta ad un’altra compagnia. Lo segnala il sito web di China Labor Watch. Gli operai chiedono che l’azienda compensi il precedente periodo di servizio maturato per ciascun lavoratore e per questo hanno bloccato i cancelli della fabbrica e esposto nella piazza antistante alcuni striscioni con le scritte: “Conosciamo anche i nostri diritti” e “Le compagnie giapponesi maltrattano senza vergogna i lavoratori cinesi”. L’azienda per cui lavorano gli operai cinesi appartiene infatti al gruppo giapponese Hitachi. Lo sciopero si è tenuto presso una fabbrica della società Hailiang Memory Equipment, una controllata della Hitachi computer memory division. Quest’anno il gruppo giapponese ha deciso di vendere la Hailiang Memory Equipment alla società Western Digital e contemporaneamente cancellare cancellare gli anni di anzianità di lavoro degli operai, facendoli diventare di fatto dei nuovi assunti. Gli anni di anzianità di servizio sono molto importanti per i lavoratori, poiché determinano l’entità del loro salario e della liquidazione che ricevono all’estinzione del rapporto di lavoro.
Un funzionario del gruppo Hitachi ha tuttavia dichiarato alla France Presse che sono in corso trattative con i lavoratori per porre fine allo stato di agitazione.
Redazione