CRISI EUROZONA – Al vertice Ue salva-euro i 27 Paesi aderenti hanno trovato un primo accordo per procedere con l”Unione di bilancio’ e mettere in opera regole più rigide per garantire il rispetto del pareggio di bilancio, che prevede uno sforamento struttrale massimo dello 0,5% del Pil. Invece in tema di salvezza della moneta unica Mario Monti, Nicholas Sarkozy e altri leader europei hanno rinnovato l’appello alla Germania di Angela Merkel per prendere in considerazione l’ipotesi eurobond e aumentare il fondo salva-Stati. Ma resta ancora un nodo da sciogliere, cioè se raggiungere l’obiettivo dell’Unione di bilancio attraverso una modifica dei trattati o con i regolamenti attualmente in vigore, con la GB contraria ai mutamenti.
Nel vertice di Bruxelles in corso anche quest’oggi, quindi, potrebbe avvenire una scissione dei 17 Paesi dell’Eurolandia, cioè di quelle nazioni che adottano la moneta unica, e la cancelliera tedesca sembra decisa al riguardo: se non riusciremo a trovare un’intesa a 27, i 17 si ‘staccheranno’ per un incontro dell’eurozona. Forse una provocazione per forzare la mano degli Stati non aderenti e spingerli verso una ‘super-Maastricht’ fatta di rigore e sanzioni automatiche con modifiche al vecchio trattato. Il premier britannico David Cameron minaccia di porre il veto sulle decisioni dell’asse franco-tedesco, ma in questo scenario ad alta tensione il professor Mario Monti cerca di fare da collante e, dopo il faccia a faccia con il presidente della GB, assicura che ci sono margini per trovare un’intesa, magari con una revisione dei trattati più soft. Oltreoceano Barack Obama mostra preoccupazione per le sorti del Vecchio Continente, parla di una “crisi che va risolta perchè può avere un enorme impatto, anche negli Stati Uniti”, aggiungendo di avere fiducia e di offrire sostegno all’Italia e salutando il neo premier come uomo dotato di “molta credbilità in Europa e nel mondo”. Ma alle belle parole devono seguire i fatti e il rischio recessione è sempre più incombente.
Luigi Ciamburro