
MANOVRA ECONOMICA – Terminato il vertice Ue salva-euro il professor Mario Monti torna in Italia per i ‘compiti a casa’ e già da Bruxelle annuncia che la sua manovra sarà aperta solo a ritocchi marginali e che i saldi e l’assetto strutturale restano intoccabili. Il neo premier è ben cosapevole di poter procedere con la manovra solo perchè non ha il problema del giudizio elettorale e potrà affrontare le forti opposizioni che ne seguiranno: un punto a favore per l’esecutivo tecnico, ma non per i partiti politici che lo dovranno appoggiare in Camera e Senato. E la prima vera e forte opposizione giungerà dalle parti sociali, una mossa prevedibile secondo Monti, ma oltre la quale non ci sono alternative, se non disastrose. Il Professore ammette che la manovra sarebbe potuta essere più equa, ma allo stesso tempo sottolinea che ci sarebbero voluti mesi di lavoro e un “un sistema fiscale perfettamente funzionante”. Nessun partito politico avrebbe potuto imporre i provvedimenti salva-Italia, ma si accolla questo alone di impopolarità chiedendo ai suoi concittadini enormi sacrifici, ma con la promessa che questi non saranno inutili.
I partiti che sostengono il governo chiedono unitamente delle modifiche su Ici prima casa e rivalutazione delle pensioni su cui l’esecutivo Monti si è detto disponibile a trattare e in questo week-end si discuterà in tale direzione. Ieri mattina il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha ribadito che la finanziaria avrà un impatto negativo sul Pil di mezzo punto, con conseguente pressione fiscale al 45%, mentre il capo dello Stato Giorgio Napolitano cerca di aggiungere un cucchiaino di zucchero alla medicina più che acerba: “La manovra è solo il primo passo di questo governo”, poi giungeranno anche i provvedimenti in favore della crescita. Ma ormai gli italiani stentano a crederci…
Luigi Ciamburro