Natale 2011, intervista ad Alberto Balocco: ecco i dolci con Kung Fu Panda e Walt Disney

INTERVISTA ALBERTO BALOCCO – Il Dottor Balocco è il Presidente della omonima azienda dolciaria famosa in tutto il mondo. Noi siamo lieti di ospitarlo su Direttanews. Per prima cosa, ci illustri quali sono le novità della vostra azienda in vista del prossimo Natale….

Le novità sono tante, perché siamo un’azienda che negli ultimi anni si è mossa in modo molto dinamico a livello di proposta e profondità assortimentale. Cerchiamo di presidiare tutti i segmenti di mercato. Per quanto riguarda la categoria “kids” (ossia per i bambini), abbiamo alcune proposte grazie all’utilizzo di licenze importanti come Kung Fu Panda, l’abbinamento fra un panettoncino e un modellino di moto Ducati, una torta venduta in latta col brand di Walt Disney (Minnie e Topolino) e un’altra torta con allegato le statuine in 3D dei Puffi. Per ciò che concerne invece il mondo dei regali abbiamo lanciato un prodotto in co-marketing con la Lavazza dal nome CremCafè (farcito con crema di caffè Lavazza, panna e ricoperto di cioccolato), panettoni al cioccolato abbinati ad alcune squadre di calcio (Milan, Inter, Napoli, Torino e Juventus) dove all’interno si possono trovare alcune sciarpe sportive in raso. Diciamo che cerchiamo di colpire e catturare vari target, passando dai bambini, ai tifosi e clienti tradizionali che vogliono da noi il classico mandorlato e i prodotti farciti.

In tempi di crisi per l’industria dolciaria italiana, quali sono i progetti ed iniziative del marchio Balocco per il 2012?

La crisi a mio parere è un fattore importato: il più grande problema che stiamo affrontando in questo momento deriva dall’’inflazione collegata alle materie prime. C’è stato un incremento dei principali fattori di costo delle materie prime molto elevato, per esempio quello dello zucchero che ha subito un aumento del 60 per cento, per non parlare della farina che è addirittura raddoppiato verso la prima metà del 2011 rispetto all’anno precedente. Aumenti ci sono stati anche per quanto riguarda i derivati del latte e i grassi vegetali. In uno scenario di questo tipo bisogna un pò serrare i ranghi, perché si fa fatica ad ottenere da parte dei consumatori un ritorno economico adeguato, considerando i costi per l’acquisto della materie prime (come spiegato prima). Speriamo di completare questo recupero entro la fine del prossimo anno, anche per poter fare investimenti e svilupparci sempre di più. Un’altra realtà necessaria nel nostro settore è fare sempre dell’innovazione vera e concreta: per il prossimo trimestre abbiamo l’intenzione di lanciare un nuovo prodotto nell’area wafer che avrà un miglioramento qualitativo (in termini anche di quantità di crema nella farcitura) ed una riduzione di costo del 30 per cento. Tutto ciò sarà reso possibile grazie ad una politica di saving per la componente packaging (elimineremo vaschette inutili, incarti superflui, i costi di trasporto ei fattori di inquinamento ambientale). Questo è un esempio di come si possa aumentare la qualità a costi contenuti ed è un tema che stiamo cercando di sviluppare sempre di più. Lanceremo poi dei nuovi prodotti continuativi (cioè per la prima colazione) andando a rafforzare la proposta commerciale nel  mondo dei prodotti ricchi (a base di cioccolato) e contestualmente anche nell’area dei cibi cosiddetti salutisti o free from (ossia i prodotti senza zucchero o con pochi grassi). In questo caso c’è una linea che va ancora completata e che si chiama “Vita Mia”.

In una recente intervista, ha dichiarato che l’azienda punterà molto sulla ricerca: può raccontarci qualcosa di più a questo proposito?

Per quanto riguarda la ricerca in qualche modo fa riferimento a quanto già detto nella domanda precedente. Francamente c’è più poco da inventare a questo mondo, anche perché pur trattandosi di ricette complesse che produciamo noi alla fine si tratta di mixare diversamente gli ingredienti. Quello che invece è concreto e tangibile è riuscire a produrre in modo più ecosostenibile (riuscendo a ridurre l’inquinamento derivante dagli imballaggi e utilizzando più carta) ed in questo senso siamo sulla buona strada per ottimizzare i materiali destinati per l’imballo, riducendo così al minimo la quantità di imballaggio da smaltire nella raccolta differenziata. Continueremo poi a lavorare nelle aree di ricerca nel miglioramento prestazionale dei prodotti free from, cercando di conferire il massimo gusto e qualità con un apporto di grassi e zuccheri più basso possibile, visto che è un’area di mercato molto importante e da considerare…

Simone Ciloni