Caccia alle streghe in Arabia Saudita: donna decapitata per aver praticato la magia nera

Donne in burqa

ARABIA SAUDITA: DONNA DECAPITATA PER STREGONERIA – Ricorda neanche troppo vagamente la caccia alle streghe messa in atto in Europa tra il XVI e il XVIII secolo la condanna a morte emanata in Arabia Saudita nei confronti di una donna ritenuta responsabile di praticare, come si legge in una nota del ministero degli Interni, atti di “stregoneria e magia“. La legge islamica vieta categoricamente la pratica della magia e Amina bint Abdulhalim Nassar è stata decapitata oggi nella zona di Jawf, provincia situata nel nord del Paese.

Stando ai dati diffusi da alcune Ong, nel 2011 sono aumentate le esecuzioni capitali effettuale nel Regno: due anni fa sono state 67, nel 2010 27 e quest’anno ben 73. La legislazione dell’Arabia Saudita prevede una rigida applicazione della sharia e tra i reati per i quali è prevista la pena di morte figurano la rapina, l’omicidio, il traffico di droga e lo stupro.
Poco più di due mesi fa da Amnesty International è stata avanzata la richiesta di sospensione delle esecuzioni, poiché al momento nel Paese ci sono altre 140 persone che attendono di essere giustiziate.

Redazione online