
TORINO – La città di Torino è ancora sotto choc dopo l’incendio vandalico compiuto nel campo nomadi del quartiere Vallette, a breve distanza dal nuovo stadio della Juventus. Fortunatamente non è scappato il morto, in quanto i rom avevano abbandonato le loro baracche, due delle quali sono state completamente distrutte dalle fiamme. Una trentina di persone, forse ultras juventini simpatizzanti dell’estrema destra, hanno lanciato l’assalto in seguito alla notizia che una sedicenne fosse stata violentata da due stranieri, ma le bugie hanno le gambe corte e, per ammissione della stessa minorenne, la violenza è poi risultata una menzogna adolescenziale, detta per nascondere ai genitori il primo rapporto sessuale con il fidanzato. “Scusatemi – ha detto la sedicenne -. Ho visto in tv le immagini delle fiamme al campo nomadi e mi sono sentita male… Ho raccontato quella storia per paura… Sono pronta ad affrontare le conseguenze di quello che ho fatto”. E infatti la giovane torinese potrebbe essere denunciata per simulazione di reato.
Un ventenne e un sessantenne sono stati arrestati per l’atto vandalico con l’accusa di danneggiamento aggravato, ma gli inquirenti stanno cercando di risalire agli altri trenta componenti del commando che, prima di mettere in opera il raid, avevano distribuito volantini con su scritto “Adesso basta, ripuliamo la Continassa”.
Luigi Ciamburro