
CRISI CAMUSSO BONANNI – Camusso: non è presente equità nella manovra. L’incontro di ieri sera a palazzo Chigi tra il premier Mario Monti, alcuni ministri, tra cui il ministro del Welfare Elsa Fornero, il vice ministro Vittorio Grilli, quello dei Rapporti con il Parlamento Piero Garda e il sottosegretario Antonio Catricalà, e parti sociali si è risolto con la conferma dello sciopero delle principali sigle sindacali di tre ore di oggi. La motivazione il fatto che le parti non hanno raggiunto nessun accordo su qualsiasi ipotesi di modifica strutturale al decreto. In merito il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a ‘la Repubblica’ ha parlato proprio di tale incontro: “Solo generici impegni, siamo di fronte a una sostanziale conferma dell’impianto della manovra”. Oggetto del discorso pensionati e lavoratori i più colpiti da questa manovra.
“Ci sono tratti incomprensibili di iniquità: si pensi all’abolizone della norma che permetteva di andare in pensione con 40 anni di lavoro”. Inoltre il segretario generale della Cgil ha spiegato che “ci sono troppe continuità (con il precedente governo ndr): una su tutte. Fanno sempre premio i conti della Ragioneria. Lavoratori e pensionati sono le categorie alle quali si fa pagare più duramente questa crisi. Ma questo è un errore dal punto di vista dell’equità: si colpiscono sempre gli stessi con effetti recessivi per l’economia. Cosa è cambiato – dice riferendosi allo sciopero generale di tre ore indetto per oggi con Cisl e Uil – dovrebbe chiederlo a Cisl e Uil – ha spiegato riferendosi allo sciopero odierno delle sigle sindacali -. Il nostro giudizio sulla iniquità valeva anche per le manovre precedenti”.
“Non escludiamo nulla, ma per ora non abbiamo deciso nuove iniziative“, ha spiegato Camusso circa la possibilità di apertura di nuove negoziazioni.
A commentare il vertice è stato anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, il quale al ‘Tgcom’ ha dichiarato: “Ieri sera non è andata bene nel senso che abbiamo esposto le nostre opinioni e richieste, ma dall’altra parte seppur cortesemente, ci si è limitati a dire che si comprendono le esigenze ma non si è in grado di giungere a una discussione di modifica“.
Inoltre, ha continuato Bonanni, “il governo ha comunque preso tempo per verificare quali delle nostri istanze si possono valutare. Io voglio sperare che la partita non sia chiusa, ma ieri sera si sono visti dei margini strettissimi”. Per quanto riguarda un giudizio sull’incontro “stando al tono della discussione ci è sembrata solo una cortesia più che la volontà di intrattenere un confronto per migliorare la manovra. Questo modo di ascoltare e poi riservarsi – ha continuato – lascia il tempo che trova, non so con chi si vuole confrontare questo governo. Lo sciopero è uno strumento estremo quando la controparte non vuole discutere, negli ultimi anni ne abbiamo fatto a meno perché il dialogo e la mediazione è stata costante e i governi si sono presi le loro responsabilità. Useremo – ha concluso – quest’arma estrema perché non c’è margine”.
L. B.