Lega Nord, manovra Monti: battaglia parlamentare su casa e pensioni

 

LEGA NORD – La Lega Nord annuncia che in Parlamento non farà ostruzionismo contro la manovra Monti, ma ribadisce il suo secco no a un decreto che penalizza i lavoratori e non lambisce i grandi patrimoni e gli evasori, penalizza i giovani e non favorisce nè crescita nè occupazione. Ad esprimere la contrarietà padana e ad alzare la voce è ancora una volta il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni: “Questa manovra è sbagliata innanzitutto, perchè colpisce pensionati e famiglie ed è penalizzante per chi ha lavorato una vita e per chi ha fatto sacrifici per comprarsi una casa. Oltretutto frena l’economia e penalizza i giovani. Servirebbe invece – suggerisce Reguzzoni – un intervento di stimolo e di rilancio del lavoro e dell’economia. La Lega Nord farà di tutto per convincere il governo a cambiare idea, ma non faremo ostruzionismo. Siamo concreti – conclude Reguzzoni – e ci interessano i risultati, ma se la manovra è sbagliata non staremo in silenzio”.

E il Carroccio non si limita a criticare, ma propone una ricetta al decreto Monti e trova una copertura economica per non far gravare la recessione economica su Ici e pensioni: “La Lega Nord ritiene di avere le coperture adeguate ed eque per andare incontro ai pensionati e ai proprietari di prima casa – fa sapere Maurizio Fugatti, capogruppo della Lega in commissione Finanze alla Camera -. Le soluzioni sono contenute all’interno di emendamenti ammissibili e vanno da un taglio tra i tre e i cinque miliardi sui finanziamenti alle imprese pubbliche e private (proposta del professor Francesco Giavazzi), all’introduzione di una patrimoniale antievasione passando per un contributo di solidarietà per i redditi oltre i 120 mila euro e alla previsione di un’asta per le frequenze tv. Votando gli emendamenti della Lega Nord – conclude Fugatti -, la maggioranza potrà trovare la copertura per i temi delicati di cui si sta parlando in questi giorni”.

Ma il partito di Umberto Bossi lamenta anche l’incostituzionalità dell’abolizione delle province prevista nel decreto del Professore: “La norma è anticostituzionale perchè le Province sono un ente autonomo previste dalla Costituzione e non possono essere chiuse di fatto con una legge ordinaria” ha dichiarato Lorenzo Bodega, vicepresidente dei senatori del Carroccio e componente della commissione Affari Costituzionali del Senato. Alle parole si aggiungono anche i fatti: sabato scorso un gruppo di parlamentari leghisti ha protestanzo dinanzi palazzo Montecitorio ed ha srotolato uno striscione: “Giù le mani da casa e pensioni”.

 

Luigi Ciamburro