MANOVRA ECONOMICA – L’incontro a palazzo Chigi tra il premier Mario Monti, alcuni ministri e parti sociali si è risolto con la conferma dello sciopero delle principali sigle sindacali, dato che hanno trovato un muro invalicabile contro qualsiasi ipotesi di modifica strutturale al decreto. Il presidente del Consiglio spiega di essere allarmato per i mercati e nei prossimi giorni dovrà collocare dieci miliardi in titoli di Stato a tassi sostenibili per le finanze pubbliche, con gli speculatori che sono in agguato come avvoltoi intorno alla preda. Il governo tecnico preferisce mantenere cinica fermezza per il bene, a suo dire, dell’Italia e se qualche piccolissimo ritocco ci sarà riguarderà solo le pensioni, con tagli a quelle più alte in favore di quelle più basse, mentre sul tema Ici prima casa, nonostante le insistenze di Pdl e Lega e altri partiti, pare non ci saranno modifiche.
All’incontro governo-parti sociali hanno partecipato, oltre ai leader sindacali e il premier, anche il ministro del Welfare Elsa Fornero, il vice ministro Vittorio Grilli, quello dei Rapporti con il Parlamento Piero Garda e il sottosegretario Antonio Catricalà. Ma a parlare è quasi sempre il Professore che esordisce sottolineando gli “elementi di equità” presenti nella manovra finanziaria e che non sono stati pienamente presi in considerazione dai sindacati. E vista l’emergenza in cui versa l’Italia non è stato possibile andare incontro ai sindacati che hanno confermato lo sciopero e altre mobilitazioni. In una nota diaramata da palazzo Chigi si legge: “La presentazione del Governo ha preso le mosse dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all’interno della più vasta crisi europea. In particolare, il Governo ha ribadito l’imperativo di mantenere invariati i saldi del pacchetto in discussione in Parlamento, nonchè la composizione e la natura strutturale dei provvedimenti. È stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti più urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato. In conclusione, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha osservato come il Governo in questi giorni abbia ascoltato attivamente il Parlamento e questa sera i rappresentanti sindacali. Alla luce delle opinioni raccolte – conclude la nota -, il Governo renderà note le sue determinazioni nel più breve tempo possibile“. In questo modo Mario Monti si riserva la facoltà di riflettere sulle richieste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ma senza dare adito a speranze, e conferma che dopo i sacrifici ci saranno spazi per dialogare sulla crescita e le prossime riforme. Per il momento sindacati e governo vanno ognuno per la propria strada.
Luigi Ciamburro