PROTESTE IN RUSSIA – La Russia torna a mobilitarsi dopo l’accusa di brogli elettorali paventata dall’opposizione e decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada contro il governo di Vladimir Putin, ormai in fase calante dopo dieci anni di potere indiscusso. Il premier si è limitato a dichiarare rispetto nei confronti degli oppositori, ma non sembra per nulla deciso ad annullare le contestate elezioni del 4 dicembre, nonostante il suo delfino e attuale presidente Dmitri Medvedev abbia disposto accertamenti sul corretto svolgimento del voto. A raccogliere ed esplicitare il malcontento di tutta l’opposizione è l’ex vicepremier Boris Nemtsov, leader del partito liberale eliminato dalle ultime elezioni per infondate irregolarità ed arrestato e poi scarcerato in seguito alle proteste di lunedì scorso. “Il 10 dicembre 2011 resterà nella storia come il giorno della virtù civica russa e della rinascita della società civile – ha dichiarato Nemtsov -. Dopo 10 anni di ibernazione, Mosca e tutta la Russia si sono svegliate. Siamo stufi della bugie, dei furti e del cinismo di Putin e Medvedev”. Sul suo profilo Facebook Medvedev dice di rispettare il disappunto dei dimostranti ma aggiunge di non essere d’accordo nè con gli slogan, nè con le dichiarazioni dei manifestanti”. Saranno gli accertamenti disposti dal Cremlino a risolvere la polemica?
Luigi Ciamburro