Sciopero generale: confermato lo stop di tre ore. Disagi anche alla circolazione

Camusso, Bonanni e Angeletti

SCIOPERO GENERALE – Non è andato a buon fine l’incontro di ieri sera tra il presidente del Consiglio Mario Monti e i sindacati. Confermato di conseguenza lo sciopero generale di tre ore e il presidio dinanzi alla Camera nell’arco di tutta la giornata lavorativa che aspetta la commissioni in merito alla manovra. A spingere le sigle sindacali verso un tale comportamento la mancanza di equità più volte chiesta invece da Cgil, Cisl e Uil. Al contrario avrebbe riferito Susanna Camusso, segretario Cgil, ad ‘Agorà’ “se dovessimo giudicare da quanto emerso ieri sera, non c’è alcun emendamento concordato“. ”Non sono arrivate risposte – ha spiegato – nè nel merito nè nel metodo per il futuro. Non possiamo che mantenere le nostre posizioni. E dunque lo sciopero. Per revocare lo sciopero erano necessarie risposte all’altezza delle richieste di equità”.

Insomma vera e propria unione tra Cgil, Cisl e Uil nel protestare tutti insieme (ciò non accadeva da numerosi anni) contro la mancanza di vera disponibilità di questo governo Monti. “Ci sono tratti incomprensibili di iniquità – ha spiegato a ‘la Repubblica’ Camusso – si pensi all’abolizone della norma che permetteva di andare in pensione con 40 anni di lavoro”. Inoltre il segretario generale della Cgil ha spiegato che “ci sono troppe continuità (con il precedente governo ndr): una su tutte. Fanno sempre premio i conti della Ragioneria. Lavoratori e pensionati sono le categorie alle quali si fa pagare più duramente questa crisi. Ma questo è un errore dal punto di vista dell’equità: si colpiscono sempre gli stessi con effetti recessivi per l’economia. Cosa è cambiato – dice riferendosi allo sciopero generale di tre ore indetto per oggi con Cisl e Uil – dovrebbe chiederlo a Cisl e Uil – ha spiegato riferendosi allo sciopero odierno delle sigle sindacali -. Il nostro giudizio sulla iniquità valeva anche per le manovre precedenti”.

A commentare il vertice è stato anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, il quale al ‘Tgcom’ ha dichiarato: “Ieri sera non è andata bene nel senso che abbiamo esposto le nostre opinioni e richieste, ma dall’altra parte seppur cortesemente, ci si è limitati a dire che si comprendono le esigenze ma non si è in grado di giungere a una discussione di modifica“.

Inoltre, ha continuato Bonanni, “il governo ha comunque preso tempo per verificare quali delle nostri istanze si possono valutare. Io voglio sperare che la partita non sia chiusa, ma ieri sera si sono visti dei margini strettissimi”.  Per quanto riguarda un giudizio sull’incontro “stando al tono della discussione ci è sembrata solo una cortesia più che la volontà di intrattenere un confronto per migliorare la manovra. Questo modo di ascoltare e poi riservarsi – ha continuato – lascia il tempo che trova, non so con chi si vuole confrontare questo governo. Lo sciopero  è uno strumento estremo quando la controparte non vuole discutere, negli ultimi anni ne abbiamo fatto a meno perché il dialogo e la mediazione è stata costante e i governi si sono presi le loro responsabilità. Useremo – ha concluso – quest’arma estrema perché non c’è margine”.

A protestare, oltre al personale scolastico e a quello degli uffici pubblici, anche il personale dei trasporti. Previsti non pochi disagi soprattutto nelle zone colpite dal nubifragio di questa notte. Nello specifico i treni resteranno fermi dalle ore 14 alle 18 mentre le imbarcazioni per il trasporto partiranno con 4 ore di ritardo rispetto all’orario previsto.
Specifica a seconda della città la situazione per metro e autobus. A Roma resteranno fermi dalle 9.30 alle 13.30,  a Milano dalle 18 alle 22, a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine turno, a Napoli dalle 20 a mezzanotte, a Venezia e Mestre dalle 9 alle 17,  a Bologna dalle 19.30 alle 23.30, a Firenze dalle 9.15 alle 11.45, a Genova dalle 9.30 alle 13.30, a Bari dalle 20 alle 24, a Palermo dalle 9.30 alle 13.30 e infine a Cagliari dalle 9 alle 13.

L.B.