
STRAGE FIRENZE: PRESIDENTE CASAPOUND TEME ONDATA VIOLENZA – Sono passate 24 ore dalla strage razzista compiuta da Gianluca Casseri, che ha sparato ad un gruppo di ragazzi senegalesi uccidendone due e ferendone gravemente altri tre, e a Firenze ancora non ci credono che sia successo davvero.
L’omicida, che poi si è tolto la vita, aveva 50 anni ed era un militante dell’estrema destra: simpatizzava infatti per CasaPound, l’organizzazione di ispirazione fascista nata a Roma nel 2003 e che in questi anni è arrivata ad estendere le sue ramificazioni su tutto il territorio nazionale. Nelle ore successive alla strage, l’associazione si è dissociata dal gesto di Casseri: il capo di CasaPound Firenze ha scritto al sindaco Matteo Renzi esprimendo “dolore e cordoglio” e il portavoce della sede di Pistoia ha ammesso con riluttanza che l’assassino frequentava quel circolo, tenendo comunque a precisare che lo si vedeva di rado.
Ora, tenendo presente che i riferimenti di CasaPound all’ideologia fascista – che non si può propriamente considerare tollerante – sono espliciti (nella Capitale, dove l’organizzazione è particolarmente radicata, non è raro vedere in giro manifesti firmati CasaPound che inneggiano alla marcia su Roma), già questo atteggiamento può apparire, se non proprio contraddittorio, quantomeno di pentimento tardivo, se si considera che viene dalla stessa associazione che, magari pure indirettamente, contribuisce a far esplodere la violenza xenofoba.
Ma al paradosso vero e proprio ci arriva il presidente e fondatore di CasaPound, Gianluca Iannone che, intervistato da Lucia Annunziata a In mezz’ora, prima si offende perché il nome di Casseri viene associato alla sua organizzazione e poi ha uno scatto d’ira nei confronti della giornalista quando dice che CasaPound ha una “forte identità di estrema destra e antisemita”. Iannone arriva infatti a negare che l’organizzazione sia di estrema destra, offrendone una descrizione in cui gli iscritti appaiono come candidi e altruisti volontari impegnati nella “promozione sociale”, roba da fare invidia ai boyscout.
Oggi, poi, Iannone versa altre lacrime di coccodrillo, dicendosi preoccupato per la possibilità che possa “scorrere altro sangue”. “Si sta soffiando sul fuoco – dice nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma – e il mio timore è che ci possa essere altro sangue. Ho dato ordine ai militanti e agli iscritti di CasaPound di mantenere il sangue freddo e gli occhi aperti”. Iannone, inoltre, punta il dito contro gli esponenti del Pd e dell’Idv, accusandoli di fomentare la tensione per eliminare il gruppo dal punto di vista politico.
Tatiana Della Carità