FIAT: ELKANN MARCHIONNE CONTESTATI A POMIGLIANO – E’ ancora teso il clima in casa Fiat dopo la firma dell’accordo che, estendendo il modello Pomigliano, va a sostituire il contratto nazionale dei metalmeccanici e che priva la Fiom della rappresentanza sindacale negli stabilimenti.
Quanto l’atmosfera sia ancora calda lo dimostra la protesta organizzata da un gruppo di lavoratori – buona parte dei quali iscritti alla stessa Fiom e a Slai Cobas – nei pressi della stessa fabbrica Fiat di Pomigliano, dove i vertici del Lingotto hanno organizzato il lancio della nuova Panda. I manifestanti si sono radunati davanti all’ingresso principale dello stabilimento e hanno urlato slogan contro l’ad e il presidente della Fiat.
Durante la cerimonia di presentazione, comunque, entrambi hanno espresso soddisfazione per la realizzazione della vettura. “Oggi è un giorno di festa – ha spiegato John Elkann – Abbiamo successo e vogliamo continuare ad averlo. La Panda è un esempio concreto di questo. Qui investiamo 800 milioni di euro, è un segno concreto che l’unico modo per fare investimenti nelle auto è avere le condizioni di competitività”. Elkann ha inoltre rinnovato il suo sostegno all’amministratore delegato dell’azienda, spiegando che lui e la sua famiglia si impegnano “a sostenere gli sforzi di Marchionne per fare di Fiat-Chrysler un grande gruppo che fa grandi automobili”.
Sergio Marchionne, da parte sua, sembra aver dimenticato gli annunci di appena qualche settimana fa, quando minacciava (per l’ennesima volta) di portare la Fiat fuori dall’Italia. “Il nostro dovere è privilegiare il Paese in cui la Fiat ha le proprie radici – dice – La scelta di fare qui la Panda non è basata su principi economici e razionali. Lo abbiamo fatto considerando la storia della Fiat in Italia, il rapporto privilegiato con il Paese”.
Redazione online