IRLANDA: REFERENDUM SU MERCATO EUROPEO – Si è fatto tanto parlare in questi giorni in Irlanda di un possibile referendum tramite il quale ratificare l’accordo preso in sede europea ad inizio dicembre sull’unione fiscale. L’accordo, dal quale deriverà un trattato che i paesi membri dell’UE firmeranno entro marzo, prevede l’esclusione del Regno Unito e ciò danneggerebbe, a detta di alcuni, il sistema finanziario irlandese.
Oggi il ministro della finanza Michael Noonan ha dichiarato, durante un incontro con il cancelliere britannico George Osborne, che, se un referendum verrà indetto, i cittadini irlandesi saranno sostanzialmente chiamati ad esprimersi su un eventuale sganciamento dal mercato comune dell’eurozona.
Noonan ha precisato che la decisione sulla promozione del referendum verrà presa solo successivamente alla stesura di un testo che illustri adeguatamente e definitivamente le linee dell’accordo, in quanto è necessario verificarne la compatibilità con la costituzione irlandese.
“Speriamo di ricevere le prime bozze prima di Natale, così da poterle sottoporre ai nostri esperti per una valutazione legale” ha dichiarato il ministro ai microfoni della Bloomberg Television inglese. Il politico si è nel complesso dichiarato fiducioso rispetto alla possibilità che, se un referendum dovesse essere indetto, gli irlandesi si pronuncino per mantenere l’euro e continuare la collaborazione in sede comunitaria. “Siamo pronti a discutere sulla tassa da applicare alle transazioni finanziare” ha continuato Noonan “ma ovviamente andremo incontro a numerosi svantaggi se la tassa verrà applicata a Dublino e non a Londra”.
Il governo irlandese proverà a proporre che il nuovo regime di tassazione sui servizi finanziari venga esteso a livello globale, fino a coinvolgere tutti i paesi interni al G20. Come seconda proposta alternativa verrà richiesto che a sottostare all’accordo di dicembre e al successivo trattato sia tutta l’Unione, non solo i paesi che hanno introdotto l’Euro come valuta.
Il primo ministro Enda Kenny ha telefonato in nottata a David Cameron, responsabile dell’estromissione del Regno Unito dall’accordo. La conversazione si sarebbe svolta tranquillamente e i due avrebbero espresso parere positivo in merito all’idea di continuare una cooperazione anche in sede UE.
Nicoletta Mandolini