
MANOVRA: CRITICHE PD SU LIBERALIZZAZIONI E FREQUENZE TV – Oggi per il premier Monti è stato il giorno del discorso al Senato. Come era prevedibile, l’audizione si è svolta con le contestazioni della Lega come sottofondo: le proteste degli esponenti del Carroccio si sono rivelate talmente rumorose da costringere il presidente Schifani a interrompere la seduta, permettendone la ripresa solo quando la situazione si è, più o meno, normalizzata. Monti, seppure con qualche difficoltà, ha dunque fatto il punto sulla manovra, difendendo il provvedimento dalla pioggia di polemiche di questi giorni e spiegando che è proprio grazie al decreto ‘salva-Italia’ che il Paese ora ha maggiore credibilità in Europa.
In questo momento quella del premier è una posizione particolarmente scomoda anche perché non è solo la Lega, che fin dall’inizio si è collocata all’opposizione, ad avanzare critiche, ma qualche perplessità la sollevano pure i partiti che questo esecutivo lo sostengono. Oggi a parlare è il leader del Pd Pier Luigi Bersani, che accusa il governo di un’eccessiva “debolezza” in merito alle liberalizzazioni. Il segretario democratico si dice stupito “dalla debolezza del governo sul tema delle liberalizzazioni” e annuncia che il partito proporrà “emendamenti in aula”, sia a questo proposito che su altre questioni. Bersani precisa che le correzioni che Monti è i suoi stanno apportando al testo “vanno nella direzione auspicata”, tuttavia ci sono ancora degli aspetti da sistemare. In particolare il segretario del Pd sottolinea la necessità di mettere all’asta le frequenze televisive sul digitale terrestre e sul “pagamento dell’Ici per gli esercizi commerciali della Chiesa”.
Redazione online