Orsi polari, cani da slitta e volpi in Groenlandia messi a rischio dall’inquinamento

INQUINAMENTO IN GROENLANDIA – Sempre meno numerosi, sempre più colpiti da malattie, sempre più soggetti all’inquinamento e ai cambiamenti climatici: gli orsi polari stanno combattendo ormai una battaglia per la sopravvivenza. Alcuni ricercatori dell’università di Aarhus hanno condotto per dieci anni uno studio sulle malattie che colpiscono gli orsi polari. Alcuni passi avanti sono stati fatti, altri restano da fare.

Ma la ricerca ha comunque dimostrato che le sostanze inquinanti (su tutte il mercurio) disperse nel mare e nell’aria hanno un effetto devastante sugli animali. Christian Sonne, ricercatore dell’università di Aarhus, ha condotto studi sulla comunità di orsi che vive nella Groenlandia dell’Est. Sonne spiega che “le tossine danneggiano le ossa e gli organi degli orsi polari, il loro sistema immunitario e anche quello riproduttivo”. Conseguenze gravi, che spesso conducono gli animali a una morte rapidissima.

“Il danno subito dalla popolazione degli orsi polari della Groenlandia non è stato ancora pienamente studiato e compreso” ha aggiunto Christian Sonne, ma è ormai chiaro che a pagare il conto più salato per l’inquinamento sono gli animali ai vertici della catena alimentare come dimostra la ricerca condotta dagli scienziati dell’università di Aarhus. Le sostanze chimiche, infatti, sono per lo più lipo-solubili: si accumulano nel grasso degli animali che vengono poi mangiati dagli orsi.

Male se la passano anche cani e volpi artiche. I ricercatori hanno trovato in questi animali le stesse tossine rinvenute negli orsi polari, e non può essere casuale: cani da slitta e volpi, ricorda il sito IceNews, hanno molte somiglianze genetiche con gli orsi e come gli orsi si trovano in cima alla catena alimentare.

 

Antonio Scafati