Usa: è morto Christopher Hitchens. Addio al geniale polemista

Christopher Hitchens

MORTO CHRISTOPHER HITCHENS –Tutti devono morire ma sembra che questo processo sia accelerato con me, sto cercando un modo per morire come gli altri più in là“. “Ci sono giorni brutti e giorni ancora più brutti, non sono neanche sicuro che la stanchezza che sento derivi dai trattamenti chemioterapici o dal cancro stesso”. Christopher Hitchens anche in quella occasione non aveva avuto remore a parlare di morte: “sono realista, obbiettivo, il mio non è un cancro buono, le statistiche sono molto deprimenti. Anche i miei linfonodi sono compromessi. Sarei un uomo fortunato se vivessi altri 5 anni“.

Nonostante il pericolo di morte imminente, Hitchens nega la possibilità di una sua conversione religiosa, e spiega “non mi disturba che la gente preghi per me, ma non diventerò mai un credente neanche con la morte vicina.” Il giornalista si era infatti dichiarato ateo durante un’intervista al Free Inquiry nel 1996, rivelando la sua ostilità nei confronti del pensiero religioso, da lui considerato una falsità ed un male. Tale dichiarazione aveva all’epoca generato perplessità, perché considerata una svolta a destra, incomprensibile per un radicale come lui. Recente la sua battaglia contro la chiesa cattolica dovuta agli scandali legati alla pedofilia, attraverso la quale il giornalista giunse a proporre che la magistratura intervenisse  a livello legale nei confronti del Papa.

Nella sua denuncia  Hitchens ne critica l’intoccabilità, scrivendo: “Dove sta scritto che la Chiesa cattolica romana è l’unico giudice dei casi che la coinvolgono?” e continua definendo i Patti Lateranensi del 1929 “l’ultimo monumento europeo rimasto del trionfo del fascismo“.  Tra le opere uscite in Italia: “La posizione della missionaria” (Minimum Fax), “Processo a Henry Kissinger” (Fazi), “Dio non è grande. Perché la religione avvelena ogni cosa” (Einaudi), “Consigli a un giovane ribelle” (Einaudi) e “La vittoria di Orwell” (Scheiwiller).

Redazione