Crisi: declassati dall’agenzia Fitch i rating di sei delle principali banche mondiali

Agenzia Fitch

CRISI AGENZIA FITCH – Cattive notizie sul fronte del rating. Numerose banche si sono viste ulteriormente abbassare il proprio livello di affidabilità finanziaria. Bank of America, Barclays, BNP Paribas, Credit Suisse, Deutsche Bank e Goldman Sachs sono sei dei principali istituto bancari che si sono visti declassare il rating da parte dell’Agenzia Fitch (con il compito di attribuire un valore circa l’affidabilità economica di un Paese). La motivazione che ha spinto a un tale gesto sono state, secondo quanto dichiarato dalla stessa, “crescenti difficoltà dei mercati finanziari”.

Nello specifico per Barclays il rating è stato ridotto da ‘AA-‘ ad ‘A’, con rimozione del credit watch negativo e assegnazione di un outlook stabile. Stessa sorte e risultato per Credit Suisse. Invece per quanto riguarda Deutsche Bank il suo downgrade è variato da ‘AA-‘ ad ‘A+’, anche nel caso del gruppo tedesco si registra la rimozione del credit watch negativo e l’assegnazione di outlook stabile. Stesso taglio del rating per Bnp Paribas da ‘AA-‘ ad ‘A+’, con outlook stabile ma nessuna variazione per il credit watch.

Sorte peggiore è toccata ai due colossi bancari Usa Bank of America e Goldman Sachs Group, il cui rating di entrambe è stato ridotto da “A+” ad ‘A’. Al contrario sono stati confermati i valori di Morgan Stanley, Société Générale e UBS.

Intanto ieri il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza a Berlino ha spiegato che sulle banche c’è “una pressione molto forte per mancanza di fondi e capitali”. Inoltre ha sottolineato come sia “meglio se le banche si adeguano ai nuovi standard raccogliendo nuovo capitale anziché vendendo asset o riducendo il credito a privati e aziende“. “Ogni squilibrio – ha continuato – nel canale dei prestiti delle banche avrà conseguenze più forti nell’erea euro che in altre economie.

Sicuramente la “ricapitalizzazione non è un processo semplice”, tuttavia “le banche farebbero bene a considerare l’opzione di ridurre i dividendi e i compensi”, in tal modo migliorerebbero la posizione di bilancio.

Credo – ha continuato – che adesso siano sulla strada giusta, stanno agendo bene per attuare il consolidamento di bilancio in modo deciso“. Inoltre “un’inevitabile contrazione della crescita sul breve termine potrebbe essere mitigata da un ritorno della fiducia. Ma nel medio termine la crescita sostenibile si può ottenere solo con profonde riforme strutturali che sono state a lungo rimandate”. Ulteriore “pilastro della risposta alla crisi consiste nel ridisegnare la governance fiscale della zona euro, il cosiddetto fiscal compact” che “è una fondamentale ridefinizione delle regole alle quali i bilanci nazionali devono sottostare per riconquistare credibilità”.

Luca Bagaglini