
18 DICEMBRE 1940: HITLER PREPARA INVASIONE URSS – Operazione Barbarossa. Con questo nome in codice viene indicata l’operazione di invasione dell’Urss da parte delle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. Prima del conflitto le relazioni tra i due popoli, storicamente tese, avevano vissuto un momento insolitamente positivo, che aveva portato alla firma del patto Molotov-Ribbentrop, dai nomi dei ministri degli Esteri che lo avevano stipulato: si trattava di un accordo segreto di non aggressione, con cui in sostanza Berlino e Mosca si spartivano il territorio polacco.
La guerra scoppiò poco più tardi, il 1 settembre di quello stesso anno, con l’invasione tedesca della stessa Polonia: il patto di non aggressione tra Hitler e Stalin resse fino al 22 giugno del 1941, quando ebbe inizio l’attacco tedesco all’Urss denominato come Operazione Barbarossa. Naturalmente Hitler e i suoi pianificavano l’invasione da molto tempo: il Fuhrer aveva firmato il documento segreto attraverso il quale aveva dato il via alla fase preparatoria dell’operazione il 18 dicembre del 1940. La decisione di sferrare l’attacco e di aprire il cosiddetto fronte orientale della guerra era stata fonte di discussioni tra Hitler e i suoi generali: questi ultimi ritenevano, a ragione, che l’apertura di un secondo fronte potesse rivelarsi eccessivamente rischiosa per la Germania ma Hitler, che aveva un’idea sovrastimata della forza militare tedesca, riteneva di potercela fare.
Anche perché da una parte temeva che Stalin per primo potesse trasgredire al patto Molotov-Ribbentrop e dall’altra sperava che un’azione contro l’Urss avrebbe scongiurato l’entrata in guerra degli Usa e magari indotto anche la Gran Bretagna a mettere fine alla resistenza e a chiedere la pace. Inoltre bisogna considerare che la teoria nazista della gerarchia delle razze classificava come ‘subumani’, oltre agli ebrei, agli zingari e agli slavi, anche i sovietici bolscevichi e che la conquista dello “spazio vitale” per la popolazione tedesca costituiva uno dei pilastri della politica estera del Terzo Reich.
A tutto questo si aggiunsero poi i malumori nati dall’imposizione sovietica alla Romania della cessione della Bessarabia e di parte della Bucovina – diversamente da quanto prevedeva l’accordo con la Germania – e dalle pretese avanzate da Mosca sull’area balcanica.
In un primo momento gli eventi bellici sembrarono favorevoli alle truppe tedesche, che riuscirono ad avanzare rapidamente e inflissero ai sovietici pesanti perdite. Ma la reazione dell’Armata Rossa, per quanto lenta, alla fine arrivò e per la Germania fu l’inizio della fine: i soldati tedeschi rimasero intrappolati nell’inverno russo e Stalin si alleò con le potenze occidentali in funzione antitedesca.
Hitler sperava con l’operazione Barbarossa di aprire la strada alla vittoria della Germania su tutti i fronti ma fu proprio la sconfitta russa a dare inizio al processo che porterà il regime nazista alla capitolazione.
Tatiana Della Carità