EGITTO: 8 MANIFESTANTI MORTI IN SCONTRI CON POLIZIA – Si continua a combattere al Cairo, in piazza Tahrir, quella stessa piazza che è diventata il simbolo delle rivolte della primavera araba.
In Egitto la caduta del regime di Hosni Mubarak non ha significato la fine delle violenze e gli stessi movimenti di opposizione che manifestavano contro la dittatura hanno continuato la loro protesta, diretta ora contro la giunta militare che ha preso il potere nel febbraio scorso. Ieri violenti scontri sono scoppiati nella piazza antistante il palazzo del premier Kamal el-Ganzouri, quando la folla che da quasi un mese manifesta contro il premier ha appreso dell’arresto di un ragazzo, che sarebbe stato torturato dalle forze dell’ordine. Il bilancio parla di dieci morti.
Oggi il campo di battaglia si sposta a piazza Tahrir e, stando a quanto comunicano fonti sanitarie, nei nuovi scontri tra dimostranti e polizia i morti sono stati almeno otto. La versione dei fatti fornita da fonti ufficiali parla di un incendio divampato in un palazzo della piazza per motivi ancora ignoti e di numerosi manifestanti che avrebbero tentato di ostacolare l’intervento dei pompieri. A questo punto punto gli agenti hanno prima caricato i dimostranti e poi hanno appiccato il fuoco alle tende che da giorni sono ricomparse nella ormai celebre piazza del Cairo.
Durissimo Ganzouri che, forse anche per riconoscenza nei confronti dei militari che lo hanno messo al potere, si schiera, deciso, con l’esercito. “Questa non è più una rivoluzione – dice – ma un attacco contro l’Egitto. La polizia non ha compiuto interventi contro i manifestanti”.
Redazione online