Eternit: proteste a Casale Monferrato per il sì del Comune al risarcimento

Manifestazioni per il processo Eternit

ETERNIT: CASALE MONFERRATO ACCETTA RISARCIMENTO PER AMIANTO – Poco più di 18 milioni di euro. Tanto valgono, secondo Eternit, le vite delle 1.800 vittime provocate dall’amianto a Casale Monferrato. Una strage silenziosa, quella che si è verificata nel piccolo centro piemontese che fino ai primi anni Novanta ha ospitato uno degli stabilimenti italiani della multinazionale. Per la vicenda è in corso un processo nei confronti dell’azienda e nel quadro del procedimento è stata chiesta la condanna a 20 anni di reclusione per il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e per il barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne, all’epoca dei fatti alti dirigenti di Eternit, per omissione volontaria di precauzioni sul posto di lavoro e disastro ambientale colposo. Le proprietà cancerogene e fortemente dannose per la salute dell’amianto erano note già dagli anni Sessanta ma la ditta proseguì l’attività di produzione di prodotti in cemento-amianto per altri due decenni. La situazione di Casale Monferrato è particolarmente grave, poiché il contatto con l’amianto è avvenuto non solo per gli operai ma per tutti i residenti, poiché la polvere di amianto veniva diffusa dalla fabbrica su tutta la città attraverso un sistema di ventole, cosa che appunto ha portato ad un numero di morti e di contaminati così elevato.

Eternit ha messo sul piatto, a titolo di risarcimento, 18,3 milioni, che la notte scorsa il Comune ha deciso di accettare. Ma la scelta del sindaco pidiellino Giorgio Demezzi non ha incontrato l’approvazione dei cittadini che per ore hanno protestato in municipio. Nel tentativo di arginare il malcontento, Demezzi ha promesso che i soldi verranno impiegati nella “ricerca, nel sostegno alle famiglie e nell’attività di bonifica”. “Accettare la transazione non vuol dire far saltare il processo o perdonare”, ha precisato.

T.D.C.