Siria, i primi compromessi di Assad: firmato il Piano Arabo

Bashar al Assad

SIRIA: FIRMATO PIANO ARABO – Non è proprio una svolta, quella verificatasi oggi nel quadro della crisi siriana, ma almeno si inizia ad intravedere una luce, seppure flebile e lontanissima, alla fine del tunnel. Dopo quasi un anno di proteste, massacri e repressione il regime di Bashar al-Assad mostra i primi segni di cedimento: oggi infatti Faysal Al Miqdad, numero due del ministero degli Esteri, ha firmato al Cairo il Piano per l’invio di osservatori in Siria proposto dalla Lega Araba. Sicuramente questo non significherà la fine immediata delle violenze che da mesi insanguinano le strade del Paese ma è pur sempre un passo avanti.

D’altra parte i vertici del governo siriano non hanno nascosto una certa insofferenza nei confronti di questa via diplomatica che allo stato attuale appariva quasi obbligata. Il ministro degli Esteri Walid Muallem ha spiegato che il regime di Damasco vuole sì “lavorare con i Paesi arabi” per risolvere la crisi ma “non intende obbedire a nessuno“. Il ministro ha inoltre precisato che Assad ha deciso di approvare il Piano Arabo dopo aver visto accolte le modifiche da lui stesso proposte.

Un certo scetticismo nei confronti dell’effettiva efficacia di questo primo passo arriva dal Consiglio nazionale siriano, l’organo politico nato dalle rivolte popolari che da mesi premono per le dimissioni del presidente. Il leader del Cns Burhan Ghalioun ritiene infatti che si tratti solo di una mossa del governo per prendere tempo e si dice negativamente sorpreso “dall’atteggiamento della Lega Araba”, poiché “ha concesso più di un mese di tempo al regime” mentre in queste stesse ore “altri civili” vengono uccisi dalle forze dell’ordine.

Il Piano Arabo, oltre a disporre l’invio di una delegazione di osservatori in Siria, sollecita il rilascio dei prigionieri politici, l’avvio di negoziati con l’opposizione e il ritiro dei militari dalle città.

T.D.C.