
TIME INDIGNADOS – È l’indignato il personaggio dell’anno secondo la rivista Time. 14 le pagine dedicate alla figura del manifestante.
La rivista Time ha dichiarato “l’indignado”, il manifestante, personaggio dell’anno; tale scelta suppone un riconoscimento del valore delle proteste portate avanti da milioni di manifestanti in tutto il mondo per rivendicare i valori della democrazia, della libertà e della giustizia. Nella pubblicazione sono 14 le pagine dedicate a tali movimenti, che si battono per un cambiamento della società attuale e che, secondo il Time, “rimodellano la politica globale e ridefiniscono il potere popolare”.
Nel reportage si mettono a confronto la Primavera Araba, la nascita del movimento spagnolo degli indignados e gli episodi che hanno caratterizzato la rivolta americana. Tali eventi sono considerati dal giornale come il preludio di una rivoluzione che si è estesa a macchia d’olio e che non sembra destinata ad arrestarsi a breve. Nella copertina, sulla quale è raffigurata una giovane con la metà inferiore del viso coperta da un velo, si annuncia così il contenuto dell’analisi: “dalla Primavera Araba ad Atene, da ‘Occupiamo Wall Street’ a Mosca”.
Motore del cambiamento le proteste popolari per abbattere i regimi dominanti in Siria e Yemen, che spinsero alla rivolta anche l’Occidente, Spagna per prima. Il 15 maggio segnò l’inizio della protesta spagnola, quando in coincidenza con le elezioni amministrative i cittadini scesero in piazza per chiedere l’attuazione di una vera democrazia e protestare pacificamente contro il governo, incapace di riscattare il paese dalla grave crisi economica. Al grido di “democrazia reale ora” gli indignati spagnoli intrapresero una battaglia che tuttora portano avanti, occupando edifici abbandonati nella capitale con lo scopo di ospitarvi famiglie sfrattate.
All’interno un’intervista a due di loro, che ammettono di aver percepito fin dalle prime proteste a Puerta del Sol a Madrid che il movimento sarebbe cresciuto, contagiando altri paesi. Questo l’inizio dell’inchiesta di uno dei più attesi numeri della rivista: “Nessuno avrebbe potuto immaginare che l’atto di darsi fuoco di un tunisino in una piazza pubblica avrebbe incitato le contestazioni che avrebbero abbattuto i dittatori, e che sarebbe cominciata un’ondata globale di proteste. Nel 2011 i manifestanti non hanno solo dato voce al loro disagio, hanno cambiato il mondo”.
Sveva Valenti