Calcioscommesse: a Cremona gli interrogatori di Filippo Carobbio e Alessandro Zamperini

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CALCIOSCOMMESSE CREMONA – Ripartono i lavori della magistratura circa la vicenda shock che ha coinvolto numerose persone, tra giocari e dirigenti, legate al mondo del calcio. Sono partiti i primi interrogatori di garanzia inerenti l’inchiesta “Last Bet” conosciuta dal mondo come anche Calcioscommesse. Con questa si darà il via alla seconda tranche, protratta grazie al coordinamento della Procura di Cremona. Gli interessati che dovrebbero comparire sono Filippo Carobbio, 32enne centrocampista e Alessandro Zamperini, ex calciatore di Serie B e Lega Pro.
Nello specifico quest’ultimo avrebbe rivestito un ruolo chiave in quanto “svolgeva nell’ambito dell’organizzazione attività di reclutamento di calciatori da arruolare in via stabile per la manipolazione delle partite“. Inoltre “per alterare il risultato della partita di Coppa Italia Gubbio-Cesena del 30 novembre 2011” avrebbe offerto, secondo l’accusa, circa 200 mila euro al gubbino Simone Farina. Sempre a detta degli inquirenti l’ex calciatore “intratteneva direttamente rapporti, almeno telefonici” con numerose persone attualmente indagate, uno tra tutti il capo dell’organizzazione internazionale Eng Tan Seet. Nel mirino anche la partita Lecce-Lazio.

Filippo Carrobbio invece dovrà fare i conti con l’accusa di essere tra i “calciatori italiani collegati con gli emissari dell’organizzazione criminale” e di essere “coinvolto nell’alterazione o nel tentativo di alterazione” di incontri disputati, negli anni, da squadre diverse a seconda del suo trasferimento.

Già nel giugno scorso, l’inchiesta,  ha portato all’arresto di 16 persone, tra cui Beppe Signori. Tra i soggetti arrestati ieri, secondo l’accusa appartenenti ad un’associazione criminale che truccava le partite di calcio, figura anche l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, il quale trovatosi davanti agli agenti, ha provato a scappare dirigendosi verso il garage di casa. E’ stato bloccato.

Secondo le prime ricostruzioni il vertice dell’organizzazione criminale era situato a Singapore e aveva basi operative nell’Europa orientale. A capo di questo malaffare ci sarebbe un certo Eng Tan Seet, detto ‘Dan’, che poteva contare su molti appoggi per alterare gli esiti finali di partite italiane ed estere e le puntate sulle partite combinate venivano effettuate su siti asiatici, allo scopo di eludere sospetti e controlli.

Luca Bagaglini