
MANOVRA ECONOMICA MONTI – I sindacati alzano un muro in difesa dell’articolo 18 e i tre segretari nazionali non esitano a criticare il ministro del Welfare Elsa Fornero, la quale si è detta “dispiaciuta e sorpresa per le reazioni dei sindacati alle mie parole, che volevano essere semplicemente un’offerta di dialogo”. Ma mentre la manovra finanziaria è in procinto di accedere in commissione al Senato, le parti sociali annunciano che sui licenziamenti facili non saranno così ‘morbidi’ come avvenuto per il decreto salva-Italia, di conseguenza meglio cambiare discorso onde evitare di vedere l’Italia pervasa di scioperi e mobilitazioni, anche perchè Cgil, Cisl e Uil hanno ricompattato un fronte unitario. Susanna Camusso, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, non ha peli sulla lingua nei confronti del ministro Fornero: “C’è una straordinaria sottovalutazione e una supponenza impressionanete da parte del governo nel non capire le conseguenze di questa riforma, che rappresenta un intervento brutale sui prossimi 6-7 anni per tante persone che non potranno accedere alla pensione e non avranno un sussidio. C’è un livello di aggressione – continua la Camusso – nei confronti dei lavoratori e della lavoratrici, che, fatto da una donna, stupisce molto”. In particolar modo il segretario generale della Cgil critica quella norma “programmatica che affida a una commissione di studiare la possibilità che i lavoratori spostino una parte dei contributi previdenziali dal sistema pubblico alle assicurazioni private. Questa è una riforma per smontare il pilastro delle pensioni pubbliche. Quindi Fornero – avverte Susanna Camusso – non tiri in ballo a sproposito Lama, perchè lei ha fato esattamente una riforma contro i suoi figli, anzi i suoi nipoti”. E invita i politici a fare i conti con la realtà, a scendere dalle cattedre e guardare da vicino i mille problemi che attanagliano milioni di italiani: “Bisognerebbe scendere dalle cattedre e misurarsi con i problemi del Paese reale, fatto di tanti senza lavoro, di cassa integrazione e di giovani precari che non hanno continuità di reddito”. Per moltissime persone sarà un Natale difficile, motivo per cui sabato 24 i sindacati hanno deciso di scendere in piazza “non per rovinare il Natale a qualcuno ma perchè sappiamo che per i lavoratori colpiti dalla manovra non sarà un Natale sereno. Sul lavoro servono certezze, non ci sono salvatori della patria con le ricette giuste. Bisogna cambiare strategia per dare un futuro al Paese”.
Il ministro Fornero si è detta dispiaciuta e preoccupata per gli attacchi lanciati dai sindacati e i toni assunti dai vertici, ma il leader della Cisl Raffaele Bonanni replica che ad essere preoccupati sono le parti sociali, dato che la manovra economica Monti sta per essere approvata e la riforma dell’articolo 18 minaccia presagi ancor più negativi. “Ci preoccupa lei – dice Bonanni riferendosi alla Fornero – ma doveva essere molto più accorta ad aprire un discorso così spinoso, così caldo. Mai nessun governo ha fatto una manovra così pesante senza discutere con i legittimi rappresentanti di lavoratori e pensionati. Ora che fa, si lamenta di cosa? Non dovrei neanche esprimere la mia opinione civilmente”.
Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, durante il discorso dal palco di piazza Montecitorio avverte: “Dopo molti giorni siamo ancora qui a protestare contro provvedimenti che hanno tutto tranne il senso della giustizia. Non siamo per nulla rassegnati a lasciare che le cose procedano secondo la logica che vorrebbe il governo. La mobilitazione continua”.
Luigi Ciamburro