Strauss-Kahn in Cina torna in cattedra e fa infuriare la destra francese

Dominique Strauss-Kahn

STRAUSS KAHN CINA – La fama di brillante economista non lo ha ancora del tutto abbandonato, almeno nelle lontane terre d’Oriente. Invitato questo lunedì in Cina dal gruppo NetEase, gigante dell’informatica cinese, per partecipare ad un forum sull’economia, Dominique  Strauss-Kahn non si è lasciato sfuggire l’occasione di ricordare al mondo che prima di diventare il principale diversivo mediatico dell’anno, è stato anche un fine specialista di macro-economia, nonché direttore del Fondo Monetario Internazionale. Lontano da Nafissatou Diallo, da Tristane Banon, dagli hotel di lusso e dai tribunali, il socialista francese, esponente di punta della contestatissima “gauche caviard”, ha rivelato tutto il suo pessimismo sul destino della zona euro, mostrandosi molto critico verso le misure di salvataggio di recente prese a Bruxelles.

Un salto nel passato, che lo ha riportato dritto ai bei vecchi tempi di Science Po, quando DSK era l’astro lucente di una delle più ambite e prestigiose università francesi. Senza un qualche impaccio, l’ex direttore del FMI è risalito in cattedra e ha dispensato avvisati consigli ai dirigenti francesi e tedeschi: “E’ assolutamente necessario che i Tedeschi e i Francesi lavorino insieme. Ma non sono sicuro che Nicolas Sarkozy e Angela Merkel si comprendano…”. Un discorso durato 45 minuti, al termine del quale l’ex direttore del FMI ha dovuto inevitabilmente schivare le molte domande dei giornalisti sulla sua vita privata, sulla sua situazione giudiziaria, sul suo stato d’animo, domande alle quali DSK si è limitato a rispondere con un secco “No comment”.

In madrepatria, intanto, scoppiava la polemica tra il Partito socialista e il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. Sebbene infatti i dirigenti del PS francese abbiano tenuto da subito a precisare la loro totale estraneità all’apparizione pubblica di quello che  stato un tempo il loro leader politico, Marine Le Pen ha visto nel viaggio di DSK una vera e propria missione politico-diplomatica svolta per conto di François Hollande, candidato socialista alle presidenziali 2012, presso le autorità cinesi. Chiamata ad esprimere la sua opinione sul viaggio in Cina di DSK, Marine Le Pen ha denunciato “l’arroganza” dell’ex direttore del FMI, un “Francese di alto livello” che è stato un tempo “sul punto di diventare candidato alle elezioni presidenziali” e “che continua con arroganza ad andare in giro come se niente fosse, quando invece rappresenta un marchio di umiliazione per tutti i Francesi”.

Flavia Lucidi